La storia

Elsa Moser, la centenaria che ha battuto il Covid 

L’ospite del Martinsbrunn ha spento cento candeline davanti a parenti e amici. Alla festa in suo onore ha detto: «Ora sto bene. Una simile attestazione d’affetto mi commuove»


Ezio Danieli


MERANO. Festa di compleanno, l’altro giorno, alla clinica privata Martinsbrunn, dove un’ospite ha festeggiato i suoi 100 anni. È Elsa Moser, originaria del Trentino. Per l’occasione è stata omaggiata dalla presenza di Rita Mattei, presidente del consiglio provinciale, che le ha portato un mazzo di fiori, e un altro le è stato fatto arrivare dal Comune. Analogo omaggio le è stato donato dai tre nipoti arrivati appositamente da Roma. È seguita una bella festa alla presenza dei responsabili del Martinsbrunn e di diversi ospiti.

Un compleanno lieto.

Avere cent’anni e non dimostrarli. Ha una forte fibra Elsa Moser, ospite da tempo del Martinsbrunn, dove l’altro pomeriggio è stata festeggiata per il secolo di vita. La clinica Martinsbrunn ha donato a Elsa una piccola borsa dentro la quale può mettere ciò che le serve, Elsa Moser, che dopo essersi ammalata di Covid l’ha superato alla grande: «Ora sto bene. Ho superato la pandemia con una certa disinvoltura».

Vivacità e voglia di vivere.

È arrivata a Merano dal vicino Trentino. Vedova da diversi anni, due figlie, una abita a Roma. La neocentenaria è un esempio di vivacità. «Collabora con noi nel fare la pulizia dei tavoli, è sempre pronta a dare una mano», dice Filippo Peloso, il responsabile di piano.

Ma Elsa è qualcosa di più. Quasi del tutto autonoma, spesso va a farsi un giro nel parco. «Sto bene, grazie a Dio. Anche se oggi sono un po’ confusa, perché questa grande festa non me la aspettavo proprio. Mangio di tutto, senza problemi. Credo che per arrivare a 100 anni sia necessario un minimo di vitalità. Che credo proprio di avere. Certo, non sono mancati nella mia vita i momenti difficili. Ho sempre fatto la donna delle pulizie e ho avuto un marito che mi ha sempre voluto bene. Anche questo è servito. Poi le figlie e i nipoti che oggi sono arrivati da Roma per farmi gli auguri. Li ringrazio come ringrazio tutti per essersi ricordati di me».

Grande commozione.

Elsa, accolta con «tanti auguri a te» cantata dagli ospiti, dai dirigenti del Martinsbrunn, da Rita Mattei e dagli altri presenti alla bella festa, ha risposto con un ringraziamento di cuore. Lasciandosi poi andare a un pianto liberatorio. «Sono commossa, è vero, perché non meritavo un’attestazione di stima e di amore come questa», ha detto prima del brindisi conclusivo.













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