Il progetto

Emergenza senzatetto, a Merano 26 letti fino a luglio 

Prorogata l’assistenza gestita dalla Croce rossa nei container allestiti  nel parcheggio di via IV Novembre presso la stazione. Occupazione al massimo della capienza


Simone Facchini


MERANO. Allentamenti sì, ma l’emergenza sanitaria è ancora in atto. Travolte, più di altre, le persone senza fissa dimora. Che magari l’hanno perduta proprio in conseguenza del Covid. A loro potrà continuare a tendere la mano la Croce Rossa che da mesi gestiscono il centro allestito in via IV Novembre, presso la stazione ferroviaria.

La proroga è legata allo stato di emergenza protratto dal governo Draghi fino al 31 luglio, rinnovando la precedente scadenza fissata per la fine di aprile. L’avallo ha la firma dell’Agenzia provinciale per la protezione civile. È un surplus di impegno che corrobora la disponibilità di casa Arché (gestita dalla Caritas, sempre in via IV Novembre), mentre per contro un mese fa ha cessato il servizio il temporaneo che era stato configurato a Quarazze.

Turnover.

Sono 26 i posti letto messi a disposizione dalla Protezione civile in un’area del parcheggio che serve l’accesso alla città da nord-ovest. Container con ambienti da due posti letto ciascuno.

C’è un certo turnover fra gli ospiti, ma anche un equilibrio fra domanda e offerta mantenuto nel corso delle settimane. Può capitare che, per poche sere, qualche posto rimanga inoccupato, ma viene subito rimpiazzato. Allo stesso tempo la “lista d’attesa” non ha mai comportato tempi lunghi per soddisfare le richieste. «Siamo in costante contatto con la rete attiva sul territorio» spiega Andrea Tremolada, responsabile dei progetti sociali della Croce Rossa provinciale. Quindi i servizi sociali del Comune, il Burgraviato, l’Azienda sanitaria, la Caritas e altre realtà impegnate nell’accoglienza.

Dall’area del Burgraviato.

Nella grande maggioranza, gli ospiti sono persone che fanno riferimento alla zona di Merano e dintorni. Qualcuno ha un lavoro, tuttavia insufficiente per garantirsi un reddito per un alloggio autonomo. Alcuni provengono da strutture di accoglienza per i richiedenti di protezione internazionale, parte dei quali in attesa di risposta.

Il virus ha impoverito, il virus è responsabile o corresponsabile dell’emergenza che riguarda gli ospiti della struttura. L’aspetto sanitario è una priorità, a garanzia dei diretti interessati e di riflesso della comunità. «Gli ospiti vengono testati all’accesso, e poi monitorati con cadenze dipendenti dalla situazione». Per esempio i tamponi erano stati intensificati nelle settimane in cui a Merano e in altri Comuni della zona a preoccupare era la variante sudafricana.

Ala gestione del centro sono deputati dipendenti della Croce Rossa. La presenza è garantita h24. I tanti volontari, al momento, sono impegnati nelle tante altre attività di lotta al Covid e in chiave ripartenza: vaccinazioni, tamponi nelle scuole, test nasali.













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