Fermata “sotto casa” La giunta insiste sul bus 

Mobilità del futuro. Si fa incalzante la promozione dei servizi del trasporto pubblico Il pulmino a chiamata farà base in via Piave presso le Terme e congiungerà Maia Bassa a Maia Alta


Simone Facchini


Merano. «Se avessi la fermata vicino a casa, per spostarmi prenderei il bus»: il piano per la mobilità meranese del futuro vuole disinnescare questo potenziale alibi. L’arrivo del bus a chiamata, in un primo step in via sperimentale, persegue questo obiettivo ma non è l’unico percorso intrapreso. «Il traguardo è di dare a tutti una fermata del servizio pubblico nei pressi dell’abitazione». Non solo: oltre un anno fa è stata raddoppiata la frequenza delle corse della linea 6, per esempio, e altre linee potrebbero assumere analoghe vitamine. Diverse fermate sono state rese più sicure e confortevoli. Non ultimo, il miglioramento della rete dei bus pubblici è un tassello della più ampia riprogettazione della mobilità che punta anche sulla condivisione (car-sharing, car-pololing, bike-sharing), sull’informatizzazione (piattaforma con aggiornamenti in tempo reale delle opportunità per spostarsi), sulla sensibilizzazione con campagne di informazione .

Convinzioni.

A più riprese questa giunta è stata accusata di essere nemica delle macchine, di provvedimenti talebani nei confronti di chi l’auto la deve comunque utilizzare. L’amministrazione ha continuato per la sua strada. In questa fase post-lockdown, per dirla tutta, c’è un ulteriore fattore di rischio: per evitare contatti troppo ravvicinati, l’auto privata può essere preferita al mezzo pubblico. Magari adesso l’alternativa della bici è gettonata, ma quando le temperature saranno altre il discorso cambierà.

Informazione.

Tutto questo ha fatto da sfondo, ieri, al nuovo appuntamento con il Mobility Point, l’iniziativa che stimola i meranesi a prendere coscienza e a approfondire la conoscenza dei progetti per la futura mobilità. Nell’occasione si chiede il loro contributo in formula di feedback. Cosa manca? Quali ostacoli da rimuovere, quali iniziative da prendere? Sa da slogan, “Una fermata dei bus vicino a casa per tutti i meranesi”. Ci si sta lavorando attraverso il progetto Interreg Mentor, hanno ricordato ieri la coordinatrice Ruth Lohmann, Roberto Cavaliere del Noi Techpark e l'assessora alla mobilità Madeleine Rohrer. Una delle chiavi di volta è affidata al bus on demand, vale a dire “a chiamata”, una sorta di bus con sfumature da taxi. Verrà sperimentato nel 2021, sostenuto dai fondi Ue che l’anno passato hanno già portato a Merano il test del pullman senza autista. Saranno le prossime amministrazioni a decidere se confermarlo.

Dettagli.

Si tratterà di un mezzo di portata limitata, otto posti che si ridurranno a cinque fintantoché saranno in vigore le attuali misure anti-Covid. Ma la novità è che collegherà le zone meno coperte dal trasporto pubblico, cercando di congiungere con più razionalità Maia Bassa e Maia Alta. Con sguardo verso il centro, visto che l’hub sarà lo slargo delle Terme in via Piave. Da qui, l’anello ad oggi progettato prevede il proseguimento per via Petrarca, via Roma, via Santa Maria del Conforto per salire verso via Mayr-Nusser, quindi via Winkel e il passaggio per Maia Alta prima del ritorno in via Brenner, via Maia e tunnel delle Terme. È l’ipotesi finora confezionata, suscettibile di ritocchi a seconda dei suggerimenti degli intervistati e di coloro che vorranno rispondere al sondaggio online (vi si può accedere dal sito del Comune). Altri aspetti dovranno essere calibrati, al momento comunque il servizio è pensato così: partenza e arrivo previsto – come detto – nel piazzale delle Terme in via Piave, il pulmino viaggerà solo se si saranno prenotati almeno due passeggeri. La corsa durerà, a seconda delle fermate che il conducente dovrà osservare, dai 20 ai 50 minuti. Potrà variare (parzialmente) percorso a seconda delle necessità dei passeggeri. Sarà in servizio dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 19.

Prenotazioni almeno un’ora prima dell’utilizzo attraverso una app o, per i meno tecnologici, con tutta probabilità anche con una telefonata.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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