Henri Chenot lascia il Palace e dice “addio” a Merano 

Turismo. Il nutrizionista dei vip e l’ammiraglia dell’hotellerie cittadina avrebbero preso direzioni diverse, anche per motivi personali. Nel 2020 prevista l’apertura di un centro con il marchio del “guru” del benessere in Svizzera 



Merano. La lunga strada percorsa a braccetto da chenot e palace è ora giunta a un bivio. le voci sotto traccia di uno scollamento fra il “nutrizionista dei vip” e l’ammiraglia dell’hotellerie meranese sono uscite allo scoperto. alla base ci sarebbero anche problemi personali di chenot.

Il grand hotel di via cavour da qualche giorno sta osservando il consueto periodo di chiusura invernale fino all’8 febbraio, data della ripresa delle attività. henri chenot, raggiunto al telefono, ieri confermava la sua trasferta verso la svizzera con destinazione francia. senza fornire ulteriori indicazioni.

La svizzera avrebbe peraltro un ruolo significativo nella vicenda. a weggis presso lucerna, sul lago dei quattro cantoni, nel 2020 è prevista l’apertura di un centro “griffato” chenot, confermato anche dal sito internet della struttura. la pagina chenot.com, a dire il vero, annuncia aperture anche a portonovi in montenegro e a desaru in malaysia. ad aggiungersi agli abbinamenti del nome ad altri alberghi in italia e altre paesi.

Le voci su quanto sta accadendo ai vertici del palace è destinata a produrre una scossa negli ambienti dell’economia meranese. di quale entità, almeno al momento, è difficile da prevedere. certo è che il ruolo di chenot per l’immagine e lo sviluppo della città è stato centrale. il contratto che lo lega con il palace sarebbe comunque ancora in corso.

«chenot è una personalità che ha dato lustro a merano e un marchio che ha fortemente arricchito l’offerta del territorio» sancisce daniela zadra, direttrice dell’azienda di soggiorno. «nel frattempo merano ha saputo rigenerarsi, profilarsi sul mercato e trovare il suo posizionamento». al di là dell’immagine, la capacità di spesa dei suoi ospiti ha dato linfa anche al commercio locale.

Henri chenot ha sempre ammesso che per il suo successo merano ha avuto un significato importante. sin dai tempi di villa eden quando a maia alta cominciarono ad affluire i nomi del jet set dello spettacolo, dello sport, della politica. da ornella muti a diego armando maradona fino a ciriaco de mita, una passerella di nomi altisonanti alla sua corte, all’insegna delle cure detox e del benessere. un “pellegrinaggio” proseguito con il passaggio al palace, acquisito negli anni duemila dall’imprenditore pietro tosolini. una partnership capace di rilanciare il grand hotel e di consolidare la fama di chenot il cui marchio si è globalizzato. da pavarotti e lucio dalla a paolo villaggio a zinedine zidane e cristiano ronaldo fino, in tempi recentissimi, a silvio berlusconi. e poi i magnati russi e gli sceicchi. tante star, tanti facoltosi a ritrovare equilibrio psicofisico con le cure di una struttura negli anni sottoposta a una consistente operazione di lifting a suon di investimenti che sembra si vogliano continuare.















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