«I pesticidi? Hanno effetti cancerogeni» 

Fragner-Unterpertinger ha subito una serie di raid vandalici proprio per la sua campagna a favore dell’agricoltura bio 


di Jimmy Milanese


MALLES. «Secondo i dati Istat 2015, sono ben 43,8 i kg di pesticidi per ogni ettaro coltivato utilizzati dagli agricoltori altoatesini, contro una media nazionale di appena 7,22 kg»: a ricordarlo è Johannes Fragner-Unterpertinger, farmacista di Malles da sempre in prima linea nella lotta contro l´utilizzo di pesticidi agricoli, in risposta a una presa di posizione di Manfred Mayr, sindaco di Cortina, ospitata sull’Alto Adige il 23 maggio scorso.

In sostanza, Mayr aveva criticato la posizione degli ambientalisti contrari alla cosiddetta agricoltura convenzionale che ha portato la nostra Provincia, assieme ai vicini trentini, in testa alla graduatoria nazionale relativa all´utilizzo di funghicidi, insetticidi ed erbicidi nei quasi 19.000 ettari che in Alto Adige vengono dedicati all’agricoltura.

«Non è stato ancora scientificamente dimostrato che i nostri pesticidi debbano provocare malattie e inquinare la nostra terra», aveva dichiarato Mayr, verso il quale Unterpertinger chiede diritto di replica.

Il farmacista venostano era già salito agli onori della cronaca nel corso della estate del 2014, quando in seguito a un referendum popolare i cittadini di Malles decisero per la modifica dello Statuto comunale, quindi, per il divieto di utilizzo di diserbanti chimici nel comune della Venosta.

Un attivismo in prima linea che aveva provocato non pochi problemi a Unterpertinger, costretto addirittura a sporgere querela contro ignoti per via di una serie di atti vandalici contro la sua proprietà privata, estesi perfino al vilipendio della tomba di famiglia.

Quasi posto sotto scorta, in una piccola comunità praticamente divisa tra agricoltori tradizionali e cittadini allarmati, il farmacista aveva proseguito nella sua lotta contro la chimica con una serie di manifestazioni, non ultima delle quali, l’invito a Malles dell´entomologo Hans Rudolf Herren, massima autorità mondiale nella ricerca di soluzioni naturali nel trattamento delle piantagioni.

Herren, il quale già qualche anno prima aveva sconfitto con metodi naturali la cocciniglia farinosa africana, salvando 20 milioni di persone dal baratro della carestia, aveva parlato di Malles come baluardo d´avanguardia contro le lobby della chimica, portando il suo nome perfino nelle sedi del Parlamento Europeo.

Ad ogni modo, quella del farmacista non vuole essere una guerra contro la libertà all’interno della proprietà privata. «Sono d’accordo sul fatto che la proprietà di ognuno sia inviolabile – spiega Unterpertinger – e che nell’ambito della legalità ognuno possa fare quello che desidera sui propri terreni, ma è anche vero che la libertà individuale deve finire dove inizia quella altrui».

In sostanza, secondo il farmacista, il problema sta nel fatto che nella frutticoltura convenzionale ed integrata vengono impiegati un gran numero di pesticidi chimico-sintetici: «Nessuna di queste sostanze è innocua e per alcuni pesticidi –spiega l’attivista - sono scientificamente provati sia gli effetti cancerogeni sia quelli dannosi per il sistema ormonale, oltre alla possibilità di interferire col corredo genetico».

A supporto delle sue tesi, Unterpertinger cita alcuni studi, tra i quali il rapporto Onu 2017 sulle Sostanze tossiche in agricoltura, secondo il quale: «l’esposizione cronica ai pesticidi provoca cancro, il morbo di Alzheimer quello di Parkinson, disturbi ormonali, disturbi dello sviluppo e sterilità».

Quindi, secondo Unterpertinger, i dati Istat indicanti il massiccio utilizzo di queste sostanze diserbanti da parte degli agricoltori altoatesini, in quantità ben maggiore rispetto alla media nazionale, dovrebbe far suonare la campanella d´allarme sui possibili pericoli per la popolazione. Inoltre, sempre il farmacista ricorda come ben 55 dei 68 pesticidi più tossici menzionati nella Lista nera che l´Unione Europea ha stilato nel 2017, vengano regolarmente utilizzati in Alto Adige. A riguardo, esiste già una sentenza del Tribunale civile di Pistoia relativa a un contenzioso tra due privati agricoltori, conclude Unterpertinger, secondo la quale: «l´immissione di prodotti nocivi nella proprietà abitativa privata è illecita perché in violazione del diritto alla salute».

Una sentenza del 2014 basata proprio sulla analisi delle schede tecniche di alcuni di quei prodotti utilizzati, e già inseriti nella Black List dall´Unione Europea, ma ancora utilizzati per proteggere i meleti dell´Alto Adige. Una questione, dunque, soprattutto di tutela della salute a cui il farmacista-ambientalista ha dedicato molto del suo tempo.

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