MERANO. L’amministrazione municipale opera in modo legittimo, trasparente e inoltre, secondo il principio di rotazione negli inviti e nelle assegnazioni, gli uffici procedono comunque negli affidamenti con la richiesta di almeno tre preventivi. Lo precisa il Comune, in merito alla questione dell’elevato numero di incarichi diretti (o affidati all’unico offerente) per lavori e servizi. La nota del Comune si appella alla modifica normativa introdotta dal legislatore il 20 maggio 2017: (art. 36, 2° comma Codice degli appalti), secondo cui “le stazioni appaltanti procedono per affidamenti di importo inferiore a 40 mila euro, mediante affidamento diretto, anche senza previa consultazione di due o più operatori economici o per i lavori in amministrazione diretta”, e alla norma provinciale secondo la quale per le acquisizioni di modico valore, ossia beni, servizi e lavori di valore inferiore a 40 mila, l’utilizzo degli strumenti elettronici non è obbligatorio. Altro riferimento all’Anac, che con una delibera dell’anno scorso ha specificato che “l’affidamento di contratti sotto soglia deve rispettare i principi di economicità, efficacia ed adeguatezza”.

«È palesemente contro la normativa, l'interesse pubblico e la logica - puntualizzano dal municipio - procedere per esempio per l'affidamento di riparazione di mobilio antico (sedie adibite alle sale di rappresentanza del Comune) per un importo sotto i 10 mila euro con gara aperta se non europea (con tempi e impegni di risorse (anche per gli offerenti) non indifferenti. Come stazione appaltante, il Comune di Merano è fra le più attive e “virtuose” di tutta la Provincia con un solo ricorso sollevato (peraltro rigettato dal Tar) negli ultimi 10 anni, su oltre 300 gare espletate sopra i 40 mila euro».