Ippodromo, la tribuna apre Ma il Governo tace ancora  

L’impianto ippico. Da oggi il pubblico è di nuovo ammesso alle corse che si disputano a Maia Martone reduce da incontri al Mipaaf e in Provincia: «Se non arrivano i soldi lascio davvero»


Sara Martinello


Merano. È ufficiale: oggi l’ippodromo riapre le porte al pubblico. L’annuncio arriva da Giovanni Martone, presidente della Merano Galoppo, a seguito dell’appuntamento di giovedì sera col presidente della Provincia Arno Kompatscher e con l’assessore al patrimonio Nerio Zaccaria, promotore dell’incontro a palazzo Widmann dopo aver affrontato il problema in sede di giunta comunale la scorsa settimana.

Perché nonostante Martone sia fiducioso rispetto al buon esito delle trattative in corso col Ministero delle politiche agricole per un innesto di denaro nelle casse sanguinanti della società di gestione dell’impianto, a Roma per ora non sembra che qualcosa si muoverà prima del 5 luglio, la data per la quale il presidente della Merano Galoppo ha minacciato di lasciare le chiavi di Maia qualora non si concretizzino le speranze di sanare un deficit di bilancio che secondo le sue stime potrebbe presto raggiungere i 7-800 mila euro.

L’appuntamento romano.

Mercoledì Martone era a Roma, a trattare col capo della segreteria della ministra Teresa Bellanova. «In queste ore al Mipaaf sono al lavoro per trovare una soluzione, e abbiamo un nostro collaboratore tutti i giorni al palazzo dell’Agricoltura. C’è il problema della burocrazia statale, senza contare il contesto, le sovvenzioni da elargire a tutti gli ippodromi italiani. Ma nei nostri confronti ho riscontrato grande attenzione, sono fiducioso».

A mortificare Merano nel panorama nazionale, il fatto che l’onerosa attività ostacolistica non sia mai stata riconosciuta come impegno precipuo, dice il presidente di Merano Galoppo. «Un cavallo di trotto corre il doppio di un cavallo di galoppo, e un cavallo di galoppo corre il doppio di un cavallo di ostacoli – spiega –. Questo triplica gli oneri di manutenzione della pista e comporta maggiori difficoltà organizzative. Il punto è che ci basiamo ancora su una sovvenzione scritta nel 2006 e andata avanti in regime di proroga».

Provincia benvenuta.

Intanto, col piccolo vertice di giovedì sera, il primo rasserenamento nel cielo sopra l’ippodromo. L’accordo col presidente della Provincia concede la riapertura dei cancelli al grande pubblico dell’ippica meranese. Martone rimarca il «grosso aiuto da parte di Zaccaria e di Kompatscher, anzi, da parte di quest’ultimo anche presso il Ministero».

L’importante è che l’ippodromo resti in attività. Martone non si fa tangere dal braccio di ferro in corso da anni tra Comune e Provincia: accompagnato a Bolzano da un assessore della stessa giunta che strenuamente cerca di mantenere il controllo della città sull’impianto di via Palade, si schiera apertamente dalla parte di palazzo Widmann. «Sono a favore dell’ingresso della Provincia nella proprietà, anche con la maggioranza, se necessario. Da parte della giunta provinciale ho riscontrato una grande disponibilità, e in ogni caso la proprietà resterebbe indivisa», commenta.













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