Kompatscher scrive alla famiglia del partigiano Bruno Zito

Merano. La famiglia del partigiano Bruno Zito ha accolto con grande commozione la lettera che Arno Kompatscher ha scritto per ricordare il meranese che a quasi 99 anni si è spento il 23 gennaio...



Merano. La famiglia del partigiano Bruno Zito ha accolto con grande commozione la lettera che Arno Kompatscher ha scritto per ricordare il meranese che a quasi 99 anni si è spento il 23 gennaio lasciando nel lutto la compagna Maria Tondin e le figlie. Il presidente della giunta provinciale ha firmato di proprio pugno un ricordo sentito che ben delinea l’importanza di Bruno Zito e della sua attività di partigiano, unitosi alla Brigata Garibaldi all’età di 22 anni.

“Gentilissimi, ho appreso con profonda tristezza della scomparsa di Bruno Zito – scrive Kompatscher –. Desidero esprimervi, in questo senso, le mie più sentite condoglianze. La perdita di un partigiano è un enorme impoverimento della società tutta. Ciò è ancora più vero se a mancare è un partigiano come “Otiz”, rimasto fedele ai suoi ideali per un’intera vita, sempre consapevole che la democrazia e la libertà sono fragili conquiste, che vanno difese e tutelate ogni singolo giorno”.

Le parole del governatore si fanno dense di ammirazione e di gratitudine: “Ho letto dell’avventura di “Otiz”, del suo coraggio e della sua responsabilità, prima nello sfuggire alla cattura dopo l’8 settembre e poi nel contribuire alla liberazione. Da presidente della Provincia e – soprattutto – da cittadino gli sono profondamente grato per quello che ha fatto e per le decisioni difficili che ha preso in quello che è stato uno dei periodi più bui della nostra storia. Auguro a tutti voi la necessaria forza per affrontare questo momento di profondo dolore. Cordialmente, Arno Kompatscher”.

Nato a Trento il 9 marzo del 1922, Zito si trasferì a Bolzano con la famiglia ancora bambino. Dopo l’8 settembre del 1943 si unì alla Resistenza: la sua testimonianza è stata raccolta in “Petto in fuori, pancia in dentro” a cura di Antonio Testini e della Biblioteca provinciale “Claudia Augusta” insieme a quella di Bruno Gelmi. Nel 2016 Zito fu insignito insieme a Lidia Menapace e ad altri partigiani della Medaglia della Liberazione. «Era una persona di raro equilibrio nel giudicare la realtà. Ed estremamente netta: si notava in lui la consuetudine di un’attività politica sempre condotta con spirito rigoroso», il recente e vivido ritratto che ne ha fatto l’antifascista Marcello Fera, intervistato dall’Alto Adige il giorno della sua scomparsa.













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