L’areale militare campo di battagliadi Stampfl e Rösch

Merano. Quale dovrebbe essere il futuro dell’areale militare, in particolare dell’ex caserma Rossi di via Palade che una volta ospitava il 18esimo Reggimento Edolo per l’addestramento reclute? Per...


Jimmy Milanese


Merano. Quale dovrebbe essere il futuro dell’areale militare, in particolare dell’ex caserma Rossi di via Palade che una volta ospitava il 18esimo Reggimento Edolo per l’addestramento reclute? Per cercare di dare una risposta a questo interrogativo, un gruppo di personalità meranesi si è riunito qualche tempo fa per dare vita al progetto Campus M. Tra gli ispiratori del progetto, presentato l’altro giorno alla stampa, anche Richard Stampfl, candidato sindaco Svp alle prossime elezioni comunali di settembre.

È stato lui a spiegare la filosofia di questa idea su come riqualificare l’areale dell’ex caserma Rossi. «Costruire anziché demolire», che per l’areale ancora sotto controllo demaniale ma promesso alla Provincia significa un processo di ristrutturazione volto a riqualificare gli spazi da trasformare in un «un nuovo quartiere per Merano», così Arnold Mario dall’O, tra i quarantotto professionisti del mondo economico, sociale e culturale della città che hanno partecipato alla stesura del piano. Un piano che contiene molte idee ma non entra nel dettaglio, proprio perché i tempi del passaggio di disponibilità tra Stato e Provincia sono ancora incerti. Tra i possibili finanziatori sono stati individuati lo Stato, il demanio, il Comune di Merano ed eventualmente qualche privato. Tra le idee più importanti, la realizzazione di un centro di documentazione militare che spieghi la storia degli alpini, ma ancora prima dei Kaiserjäger a Merano.

Un luogo raggiungibile senza auto, a fianco dell’Alperia Tower e di fronte all’Ippodromo. L’idea è quella di realizzare un atelier per artisti, una sala prove per gruppi musicali, spazi aperti per eventi dal vivo e per la danza contemporanea, un’officina per le attività filmiche e una serie di appartamenti da destinare a residenze di breve periodo legate ai progetti del Campus. Infine, gli ampi spazi dei casermoni potrebbero essere il luogo adatto nel quale conservare raccolte artistiche o lasciti testamentari come documenti e opere d’arte, arricchendo in questo modo l’offerta colturale della città. Tutto questo, con un contorno di corsi di formazione per musica e danza e una Summer Academy of Fine Arts, ma anche workshop di scrittura giornalistica e spazio per le eccellenze dell’enogastrononia internazionale.

Il sindaco Paul Rösch non ha mancato di plaudire all’iniziativa. «Accolgo con favore la proposta di Campus M, presentata ieri (martedì, ndr) ai media», esordisce in una nota stampa. Ma precisa che «l’idea di trasformare parte dell’area delle caserme in un luogo di cultura e di scambio è nata nel contesto della candidatura di Merano a capitale italiana della cultura nel gennaio 2018, all’epoca ancora sotto il titolo di “Officina del pensiero”. Il fatto che un gruppo di operatori culturali, molti dei quali all’epoca erano anche coinvolti nella preparazione del dossier di candidatura, abbia lavorato a questa idea negli ultimi anni è innanzitutto una buona notizia. Andrea Rossi ed io, in qualità di assessori alla cultura, siamo lieti di invitare i responsabili del gruppo di lavoro a presentare i dettagli della loro proposta a noi e quindi a tutta la giunta».













Altre notizie

Attualità