L’esperta: «Nessuna pista è sicura al cento per cento» 

Val Senales. Monica Borsatto spiega che una misura di rischio è insita proprio nella montagna «Quando si realizza un tracciato entrano in gioco molte variabili». Domani i funerali delle vittime



Senales. Si terranno domani i funerali delle tre vittime della valanga che lo scorso 28 dicembre ha travolto due famiglie sulla pista Teufelsegg, in val Senales. Nel frattempo il tracciato è stato dissequestrato, ma la tragedia ha sollevato ancora preoccupazione intorno alla sicurezza delle piste da sci.

A dare una misura alle certezze in questo campo è l’ingegnera Monica Borsatto, tecnica del Soccorso alpino ed esperta che da anni si occupa di progettazione mantenimento e gestione di piste e impianti. «Nessuna può dirsi sicura al 100 per cento, perché sono immerse in ambienti naturali che in quanto tali non garantiscono un tale livello di sicurezza. Una seppur minima misura di rischio è insita nella montagna in sé», avverte.

L’impatto col territorio.

L’esperta spiega che una pista «deve essere coerente con il territorio in cui si trova, deve seguirne la naturale conformazione andando a impattare il meno possibile. Per la realizzazione di nuovi tracciati è necessario rispettare vincoli riguardanti il piani idrogeologico, quello forestale e quello ambientale. Molto importante quando si disegna una nuova pista è ragionare sulla sua utilità. È importante che sia lineare, che segua un certo andamento, che sia in sicurezza rispetto all’ambiente in cui si inserisce e ai fenomeni naturali che la potrebbero interessare.

Diverse variabili.

Quindi come si valuta se, dove e come realizzare una pista? «Innanzitutto – risponde Borsatto – va osservata la conformazione del territorio, la consistenza del terreno, la morfologia. Poi l’inclinazione della pista, l’inclinazione di quelle adiacenti, la sua esposizione e la sua altitudine». Esistono però fenomeni naturali da tenere sotto controllo: «Abbassamenti e innalzamenti repentini della temperatura, forti venti, pioggia anche sulle piste possono inficiare la sicurezza di alcuni versanti altrimenti considerati sicurissimi».

Rispetto alla disgrazia che ha investito la val Senales, Borsatto preferisce non pronunciarsi: «Non posso sapere se la valanga sia da attribuirsi alla sfortuna o a un errore umano. Sono casi molto delicati, per quanto accaduto sulla pista Teufelsegg è anche in corso un’indagine della Procura. Bisognerebbe analizzare con attenzione i singoli casi».

I funerali.

Domani saranno celebrati i funerali delle vittime. Quello della 35enne Annika Kaps, medica in servizio nell’esercito tedesco, e di sua figlia Mareike sarà ad Hauteroda, in Turingia, mentre quello di Lilia Van Kann sarà a Eschweiler-Pumpe-Stich, nel Nord Reno-Vestafalia. Alle loro famiglie l’amministrazione comunale e l’associazione turistica di Senales e l’intera Funivie Ghiacciai Val Senales Spa hanno porto le loro condoglianze.













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