L’inquilina: «Intrappolati in casa dopo l’esplosione e la nube di fumo» 

Il racconto. Una giovane che abita nel sottotetto ricostruisce gli istanti di tensione vissuti ieri pomeriggio «Nel giroscale non si vedeva più nulla: ho dato l’allarme, poi ci siamo chiusi in una stanza aspettando i soccorsi» 


Simone Facchini


MERANO. Intrappolati. Impossibile affrontare il giroscala, invaso dal fumo. La necessità di mantenere la freddezza in attesa dei soccorsi, senza sapere esattamente cosa stia accadendo.

Sono stati momenti di forte tensione per gli inquilini del civico 105 dei Portici superiori, nella palazzina dove al pianterreno si trova il ristorante Römerkeller. A un paio d’ore dall’evento Alice Plotegher, giovane che risiede al quarto piano - il sottotetto - ha la lucidità per ricostruire quegli attimi. «Ce ne stavamo tranquilli in casa, il mio ragazzo e io, quando abbiamo cominciato a sentire un odore acre di fumo», racconta. Quasi in contemporanea, hanno sentito un botto. Difficile comprendere subito di cosa si tratta, difficile capire la provenienza delle esalazioni. «Ho aperto la porta dell’appartamento e mi sono trovata davanti un muro di fumo nero, impenetrabile. Eravamo bloccati, addentrarsi in quella coltre era impossibile. Abbiamo subito chiamato i soccorsi. Nel frattempo ci siamo chiusi nella nostra stanza».

In qualche minuto sono arrivati i vigili del fuoco che hanno messo in salvo la coppia, evacuandola assieme ad altre persone presenti nella palazzina. «Un altro rogo, ma con minori effetti, si era verificato un paio di mesi fa», ricorda Plotegher.

È stato un intervento che ha messo a dura prova la macchina dei soccorsi. Per la logistica, perché operare sotto i Portici e i suoi spazi angusti moltiplica le difficoltà. E per la situazione che i soccorritori si sono trovati ad affrontare. «Il fumo aveva invaso il giroscale - spiega un vigile del fuoco - e la visibilità era minima. Abbiamo arieggiato il più possibile per agevolare le operazioni». Avvenute naturalmente con l’uso degli autorespiratori. Varie decine di minuti di lavoro intenso per raggiungere le persone bloccate nei loro alloggi, da un lato mediante l’utilizzo dell’autoscala, dall’altro salendo per i gradini del palazzo. Se alcune persone sono infatti state prelevate e calate dalla con la piattaforma mobile, altre sono state accompagnate lungo le scale. Tutte sono state prese in carico dai sanitari, all’interno del cordone allestito dalle forze dell’ordine, per verificare le loro condizioni e in particolare sospette intossicazioni. Un paio di inquilini sono stati trasferiti all’ospedale Tappeiner per gli approfondimenti clinici.

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