Lo show

La «Famiglia  Danzante» dalle piazze alla televisione (a Tu si que vales)

Il gruppo composto da mamma (meranese), papà e figlio ha riscosso successo alla trasmissione in prima serata “Tu si que vales”. L’approvazione dei giudici Teo Mammucari, Jerry Scotti, Maria De Filippi e Rudy Zerbi. I protagonisti: «Fantastica esperienza, e che emozione!» 


Jimmy Milanese


MERANO. «Sono una famiglia!», il commento di Teo Mammucari e: «Ci avete fatto tornare nel lettone con mamma e papà», quello di Gerry Scotti. Con quattro “sì” e l'approvazione da parte del 93% del pubblico in sala, la Famiglia Danzante passa il primo turno della ottava edizione del talent show “Tú sí que vales”. Volti noti a Merano, quelli di Irene Cannata, Niccolò Gaggio e il piccolo grande Angelo, il quale alle domande di Maria De Filippi risponde che «sì, forse mamma è stata più severa di papà».

Fra Merano e Toscana.

È dal 2011 che il duo di ballerini si esibisce con una certa frequenza nella nostra città, sia sui palchi dei teatri cittadini sia in via Cassa di Risparmio. Ai due ballerini, nel tempo si è aggiunto il figlio Angelo, anche lui con il ballo nel sangue che corre tra i lunghi capelli biondi. Dieci anni e presenza scenica da attore consumato, quella del primogenito figlio d'arte della meranese Irene Cannata, la quale dopo il colpo di fulmine con Niccolò si è trasferita a Tirrenia, in provincia di Pisa.

Il lettone.

Un’esibizione, la loro, andata in onda di recente in prima serata sull'ammiraglia Mediaset che ha colpito tutti e quattro i giudici, in particolare per la scelta di rappresentare la complessità della vita famigliare nel rettangolo composto dal “lettone” dove mamma e papà accolgono il loro bambino, quando la sua vita è ancora una coreografia tutta da scrivere.

«Ci avevano chiamato a febbraio per un colloquio via Skype, dicendoci di rimanere in attesa. Poi, a giugno, ci hanno richiamato confermando che al 90% eravamo nel programma, poi la lunga trafila per i documenti, visto che nostro figlio è un minore», racconta Irene che aggiunge: «Una settimana prima delle riprese ci hanno avvisato che eravamo definitivamente nella puntata, quindi siamo andati a Roma a metà luglio - proprio il giorno della finale degli Europei di calcio - e abbiamo registrato la puntata», ricorda la ballerina meranese.

Tanta l'emozione, soprattutto nel backstage, quando i minuti a ridosso dell'esibizione sembrano eterni. «Oltre a quello che si vede in Tv, nel tempo in cui abbiamo parlato con loro, i giudici si sono dimostrati contenti ed emozionati per la nostra esibizione sulle note di “C'è tempo” di Ivano Fossati. In particolare, Maria de Filippi era molto interessata a sapere come ci fossimo conosciuti», spiega Cannata.

Un vero e proprio colpo di fulmine, tra due persone che tanto sul palco quanto nella vita sprigionano quell'amore che profuma di vera e propria eternità. «Ho conosciuto Niccolò nel corso di un workshop a San Galgano, una abbazia in provincia di Siena. L'insegnante Francesca Sani ci aveva divisi in gruppi da tre e chiesto di improvvisare qualcosa. Li i miei occhi si sono incrociati con quelli di Niccolò e da quel momento non ci siamo più fermati. Io venivo da Crotone, lui da Firenze. Nel giro di pochissimo tempo siamo andati a vivere assieme, poi a Merano è nato nostro figlio e con lui la Famiglia Danzante», racconta Irene, ancora commossa per il tanto affetto giunto da tutt'Italia, dopo la loro esibizione.

I giudici e il pubblico.

«Forse Gerry Scotti è il giudice che si è commosso più di tutti, ma è anche quel 93% di approvazione del pubblico ad averci colpito», spiega la ballerina. Emozione con la quale Angelo sembra trovarsi decisamente a suo agio, visto il piglio con il quale ha tenuto testa a Maria De Filippi.

«Come noi, anche Angelo era chiaramente molto emozionato per il fatto di essere in uno studio televisivo. Dietro a quelle quinte c'è un mondo incredibile. Abbiamo fatto degli esercizi per rilassarci e alla fine lui era tranquillissimo, come si è visto in Tv anche quando ha risposto alle domande del pubblico. Poi, sono arrivati i complimenti dei compagni di scuola e dei maestri, ma sembra che tutto questo per Angelo sia naturale», conclude Cannata.

La dedica.

Una soddisfazione che la ballerina meranese e il suo compagno Niccolò dedicano alla “Danza”. Un'arte vittima due volte di questa pandemia, prima per via del lockdown, poi per la difficoltà nel convincere le autorità ad autorizzarne la pratica, visto il contatto stretto tra i ballerini. «A questo punto, non vediamo l'ora di tornare a Merano, città che tutti noi amiamo», spiega Irene che conclude: «A Merano abita la mia famiglia e ancora oggi presso la scola Arabesque insegnano danza Irmtraud Filippi e Sabine Raffeiner: due persone alle quali devo il merito di avere fatto sbocciare in me questa passione per la danza che per sempre mi accompagnerà. Ecco, come i giudici hanno detto a noi, sia a Irmtraud sia a Sabine vorrei dire: Tú sí que vales».













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