La frana in via Monte San Zeno «Avevamo segnalato il rischio» 

La voragine sopra la Gilf. Un inquilino del palazzo evacuato: «Un botto pazzesco ed è venuta giù la strada.  Il Comune era stato avvertito tempo fa». Sul posto la commissaria Bruzzese: «Interventi nel più breve tempo possibile» 


Jimmy Milanese


Merano. Ancora il maltempo si abbatte sulla città con conseguente pesanti. Questa volta, non solo alberi o rami come già era accaduto nel recente passato, ma a causa della neve scesa mista ad acqua, a cedere è stato un tratto della strada che porta a Monte San Zeno. Una frana che ha investito l'abitazione già scelta cento anni fa dal pittore Kandinskij per i suoi soggiorni a Merano e che per fortuna non ha causato danni alle persone. Infatti, la frana, indotta probabilmente dallo sradicamento di un albero, ha causato la rottura di una condotta dell'acqua che corre sotto la carreggiata con conseguente allagamento di una parte di sottosuolo del manto stradale e riversamento di detriti fino al tracciato della passeggiata d'Inverno, per fortuna chiusa al transito già da giovedì per via dell'allerta neve. Tanta la paura per le quindici persone residenti nell’edificio investito dalla frana, svegliate nel corso della notte da un frastuono.

La testimonianza.

Tra questi, anche Peter Duschek - figlio dell'ex consigliere Kurt nel 2016 fuoriuscito dai Verdi - il quale spiega: «Dormivo quando alle 1.30 di domenica notte ho sentito un botto pazzesco e subito dopo è franata la strada. Assieme a un vicino abbiamo chiamato tutti gli abitanti della casa e i vigili del fuoco che sono arrivati immediatamente». A quel punto, vista la situazione, per motivi di sicurezza è iniziato lo sgombero dell'edificio, anche per via del fatto che la frana aveva non solo divelto i tubi dell'acqua ma in un momento successivo anche alcun cavi elettrici e le condutture del gas. «Dopo il primo botto, abbiamo sentito un secondo rumore, quindi un altro pezzo di montagna è crollato, per fortuna non portando via con sé una autovettura che era parcheggiata proprio in quel tratto. Insomma, si era aperta una crepa e i cavi elettrici e del gas erano tranciati. A quel punto, ancora in pigiama siamo scappati per la paura che potesse succedere il peggio», spiega Duschek che però aggiunge un particolare alla vicenda. «Già tempo fa avevo notato che dalla montagna scendeva acqua e il muro non era messo tanto bene, quindi avevo segnalato in Comune. Abbiamo ricevuto risposta che prima o poi sarebbe stata analizzata la situazione della strada e del muro di cinta», spiega il cittadino che per il momento non potrà rientrare nella sua abitazione. «Io sono nato in questa casa, quindi noto ogni cambiamento ma sicuramente questo muro e quelli che corrono giù per le passeggiate presentano evidenti segni di infiltrazione, ma con questo non voglio dare colpe a nessuno», conclude Duschek.

Il sopralluogo.

Nel corso della mattinata di ieri, per un sopralluogo sul posto si sono recati anche Fabrizio Piras, comandante della polizia locale, e la commissaria Anna Bruzzese. Agli abitanti è stato spiegato che per raggiungere in auto le rispettive abitazioni è già stato loro concesso il permesso di accesso al centro storico della città e, assieme al proprietario del parcheggio Kallmünz, si sta studiando la possibilità di concedere ai residenti della zona colpita dalla frana la possibilità di parcheggiare temporaneamente le loro autovetture nel piazzale antistante al castello. Infatti, i lavori di ripristino del tratto di via San Zeno franato, richiederanno interventi importanti che dureranno nel tempo, anche in considerazione del fatto che certe operazioni non possono essere effettuate nel corso della stagione invernale. Lavoro straordinario per la commissaria Bruzzese, quindi, la quale nel rincuorare gli abitanti sul fatto che gli interventi saranno realizzati nel più breve tempo possibile, ha spiegato come anche una città bella come Merano presenti le sue problematicità. E di questioni simili, in qualità di vice prefetto vicario di Genova, Bruzzese si era già dovuta occupare la mattina di quel 14 agosto del 2018, quando alle 11.36 il Ponte Morandi di Genova crollava, causando purtroppo decine di vittime e una ferita nella città difficile da rimarginare. Proprio per questo motivo, il primo pensiero di tutti è andato al fatto che questo crollo non abbia causato vittime e nemmeno alcun ferito.















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