La pensilina “doppia” fa infuriare Sinigo

Merano. Sono mesi che Sinigo attende che la pensilina della fermata dell’autobus di via Damiano Chiesa venga sostituita. Una richiesta da parte di diversi cittadini, raccolta da Paola Zampieri di...



Merano. Sono mesi che Sinigo attende che la pensilina della fermata dell’autobus di via Damiano Chiesa venga sostituita. Una richiesta da parte di diversi cittadini, raccolta da Paola Zampieri di Fratelli d’Italia e che solo qualche giorno fa sembrava essere stata esaudita dalla Provincia.

Infatti la vecchia pensilina era stata gravemente danneggiata una notte dello scorso febbraio, quando un ignoto automobilista l’aveva centrata in pieno prima di darsi alla fuga. «Da allora, nonostante varie segnalazioni, articoli sul giornale e un’interrogazione in Provincia nessuno è intervenuto per ripristinare la cabina danneggiata e il marciapiede divelto. Il solito rimpallo di responsabilità tra Comune, Provincia e Sasa. Per ognuno di questi enti, i lavori di manutenzione o di sostituzione sono in capo a qualcuno degli altri», scrive Paola Zampieri, che già all’inizio dell’anno si era interessata al caso.

In attesa del ripristino della funzionalità della pensilina, gli utenti sono stati costretti a districarsi tra lamiere divelte e vetri rotti fino alla settimana scorsa quando all’improvviso è stata scaricata una nuova pensilina, usata ma comunque potenzialmente funzionale e dotata – sembrerebbe – di monitor e di tutto quello che serve per accogliere gli utenti che attendono l’arrivo dell’autobus. «Nessun monitor», ci tiene a precisare Zampieri. Perché “consegnata” significa semplicemente che la “nuova” pensilina è stata scaricata dietro quella ancora penzolante danneggiata a febbraio, appunto, da un ignoto. «Qualcuno sui social aveva già esultato, ma “mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, dice il noto proverbio, perché i lavori di sostituzione non sono mai iniziati e la nuova cabina, nel frattempo, è stata utilizzata dai soliti incivili che a Sinigo smaltiscono di tutto per strada», continua Zampieri in una nota.

Infatti, ancor prima di essere montata, «la pensilina sdraiata sul terreno è diventata un comodo bidone delle immondizie dove è stato abbandonato un bel televisore da 40 o più pollici», conclude la rappresentante di Fratelli d’Italia. Televisore quindi, non monitor per avvisare dell’arrivo e della destinazione degli autobus, come qualcuno erroneamente ha fatto notare sui social. Oggi la zona è stata circoscritta con il nastro rosso, ma non ad indicare una scena del crimine, perché a Sinigo da anni si segnala un’attività di smaltimento illegale, quando non selvaggio, di rifiuti anche ingombranti. Infatti il nastro sta ad indicare che la fermata è pericolante e chiusa, quindi spostata di pochi metri direttamente sulla strada, in una zona poco sicura per i passeggeri che potranno aspettare il bus senza potersi sedere sulla panchina al riparo dalle intemperie. J.M.













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