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Lancio di uova alla festa col dj: due ragazze ferite, una finisce in ospedale

Sono “piovute” dall’alto durante il party estivo organizzato dal bar Platzl: una giovane colpita a un occhio, un’altra centrata alla spalla. Il titolare del locale, Sandro Presti, ha sporto denuncia: «Quanto accaduto è inqualificabile»



MERANO. Uova sulla festa con il dj, due ragazze colpite, una di loro finisce al pronto soccorso per farsi curare delle ferite a un occhio. Ha del surreale quanto accaduto in un locale del centro.

Surreale ma vero. Il titolare sbotta: «Non è accettabile: lavoro secondo le regole, con tutti i permessi per le manifestazioni, e da mesi sono costretto a subire provocazioni». Questa delle uova è la goccia che fa traboccare il vaso. Ed è partita la denuncia ai carabinieri.

Il racconto. È l’ultimo venerdì sera di agosto, che prima delle piogge di questi giorni stava regalando ore di caldo dopo il tramonto. Nel “corridoio” all’aperto che separa il retro del teatro Puccini dal palazzo di fronte, il più alto in zona con i suoi sette piani, il dj anima la serata, decine di persone ballano, consumano i loro drink, chiacchierano. Sono le 23.15 circa quando le uova “piovono” dall’alto. E non per uno scherzo, che sarebbe comunque stato di cattivo gusto. «Una ha centrato una ragazza sulla spalla, provocandole delle escoriazioni. Un’altra ha preso sul volto una giovane, che ha subìto un colpo a un occhio, tanto da dover essere accompagnata al Tappeiner.

Un altro paio di uova sono atterrate, ovviamente sfracellandosi, su un bancone e fra la gente» racconta Sandro Presti, gestore del bar Platzl, che ha già sporto denuncia ai carabinieri. «Quanto accaduto è inqualificabile e inaccettabile. Ho sempre rispettato le regole. Nei fine settimana estivi è possibile proporre musica fino alle 23.30 e per un’ulteriore mezz’ora abbassando il volume. Per ogni appuntamento che organizzo chiedo e ottengo i permessi da parte dell’amministrazione comunale, con gli orari sopra detti. Parliamo di sei o sette eventi a stagione, che possono essere anche meno se le condizioni meteo non sono adeguate». Più i Martedìsera? «Quelli non li organizzo io, è una cornice diversa. Ma da quanto ne so, su quegli appuntamenti nessuno ha mai gettato uova. Quello nei miei confronti è accanimento».

Controlli. Proprio per consentire una proposta più animata durante l’estate, l’anno scorso il Comune aveva ritoccato le norme, rendendole un poco più soft. «Eppure continuo a subire provocazioni» aggiunge Presti. «In varie altre occasioni qualcuno, così mi è stato riferito dagli agenti, ha chiamato per richiedere l’intervento della polizia locale. E ogni volta che accade, significa rallentare se non bloccare la serata, per mostrare i permessi e consentire le verifiche. Fatto che, ovviamente, danneggia la mia attività. In una circostanza mi è stata deliberatamente tolta la corrente intervenendo sul contatore del locale. Ora basta, questa delle uova non può passare impunita. Devo tutelarmi. E ho cominciato a farlo denunciando l’accaduto».













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