il caso

Merano, l'edificio sfiora la strada: querelle Provincia-Comune

Il caso a Sinigo. L’amministrazione municipale aveva prima annullato la concessione e poi dato l’ok al progetto. Ma da Alfreider arriva la smentita: «Ignorate le normative del Puc»



MERANO. Per la recente costruzione di un’attività commerciale a Sinigo in via Nazionale, subito dopo ponte Mangione in direzione Bolzano - dopo che il consigliere provinciale Alessandro Urzì (ora eletto al Parlamento) aveva presentato una mozione - arriva la risposta dell’assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider: «L’edificio in questione non rispetta la distanza minima dalla carreggiata stradale», riporta in una nota Fratelli d'Italia.

Di fatto, con questa osservazione la Provincia pare smentire il Comune.

Norme. In sostanza, per l'edificio che ospita un’attività commerciale, non sarebbero state osservate le normative previste dal Puc del Comune di Merano, così come la normativa generale e vigente sulle nuove costruzioni.

In merito alla questione, lo stesso costruttore aveva già spiegato di avere ottenuto dal Comune una concessione edilizia per la realizzazione dell'opera così come puntualmente aveva eseguito, oggetto nella circostanza dell'attenzione riservatagli dagli uffici provinciali.

Autotutela. A dirla tutta, va ricordato che in precedenza il Comune in via preliminare aveva già annullato in autotutela la concessione edilizia precedentemente rilasciata, salvo poi accettare le osservazioni presentate dal legale del titolare della concessione. A questo, era seguito il decreto di archiviazione del procedimento di annullamento.

Secondo il Comune, l'edificio rispetterebbe le distanze minime, essendo semmai solo un'adiacente struttura definita “pergola” a non mantenere i cinque metri previsti di distanza dalla carreggiata. Di opinione diversa, evidentemente, la Provincia. J.M.













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