Violenze

Merano, l’Eurotel è una polveriera 

Con l’aggressione documentata da un filmato di qualche sera fa, via Garibaldi torna nell’occhio del ciclone. Identificati tre protagonisti dell’episodio. L’assessore Zaccaria: «Serve un organico adeguato di agenti sul territorio» 


Simone Facchini


MERANO. Calci, pugni, mazzate. Violenza in vetrina in via Garibaldi, a un passo dal pieno centro. Sotto l’Eurotel, con vista Kurhaus. Quanto stride la cartolina. Risale a domenica sera (verso le 21.30) l’episodio, documentato da un filmato ripreso con uno smartphone, in cui un gruppo di 5-6 elementi si scaglia contro una persona colpendola a ripetizione. Anche quando è a terra.

L’Eurotel continua a essere una polveriera. Magari per qualche tempo la situazione volge al sereno, verosimilmente in coincidenza con i periodi in cui le forze dell’ordine riescono a garantire un maggiore presidio della zona. Ma nel palazzo pensato e cresciuto come albergo rivoluzionario agli inizi degli anni Sessanta, oggi vive un microcosmo fatto per lo più di vite borderline. Un piccolo universo dove la convivenza fra etnie è messa a dura prova dal contesto. Nel centinaio di miniappartamenti, frammentato in diverse proprietà, vivono ben oltre 200 persone. C’è chi parla di 300 e forse più. In condizioni spesso precarie. Cornice nelle quali la microcriminalità trova terreno fertile.

E con ogni probabilità è il controllo del territorio, sullo sfondo dello spaccio di droga, ad avere scatenato l’aggressione dell’altra sera. Protagonisti, da quanto potuto apprendere, sarebbero dei macedoni tre dei quali identificati dai carabinieri. Due residenti a Merano, uno nel paese d’origine, la Macedonia del Nord. Forse nemmeno alloggiati all’Eurotel, ma il fatto che l’episodio si sia verificato proprio in quel luogo non sembra una casualità.

Altri fatti analoghi sono avvenuti in quel braccio di via Garibaldi nel recente passato. E si ripresentano con ciclicità, in un loop che pare non trovare fine. Violenza correlata con buona probabilità al sottobosco di piccola malavita, diversa da quella emersa negli ultimi mesi che trova protagonisti minorenni. Ma comunque di violenza si tratta.

«È vergognoso che la città debba subire questa situazione. Percepisco come il livello di sopportazione della gente sia arrivato al limite» tuona l’assessore Nerio Zaccaria, da tempo in prima linea sul tema. Nel programma elettorale di Alleanza hanno evidenza misure come il controllo di vicinato e una commissione consiliare sulla sicurezza erano voci in evidenza.

«So che il sindaco Dal Medico, venuto a conoscenza dell’episodio, si è subito confrontato con prefetto e questura. Ma non si tratta di un problema che riguarda solo l’Eurotel o quella zona. Senza un congruo organico di forze dell’ordine in grado di presidiare il territorio, il timore è che in generale la situazione possa degenerare». Sul controllo di vicinato, «so che un gruppo di persone interessate al progetto sta lavorando per mettere in piedi un’associazione. Pensiamo possa essere uno strumento deterrente efficace».

Controllo di vicinato non significa sceriffi che girano per il quartiere o una forza di polizia alternativa, avevano specificato Dal Medico e Zaccaria presentando il progetto pilota (sarebbe il primo in provincia) un paio di mesi fa: si tratterebbe di un sistema di controllo e segnalazione stanziale di cittadini selezionati e formati per l’incarico, privi di potere d’intervento.













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