La protesta

«Merano, oltre un mese di attesa per il cambio di residenza» 

Molte le segnalazioni da parte dei cittadini costretti a pazientare per ottenere il cambio: «A fine maggio il primo buco libero per prenotarsi era l’8 luglio»



MERANO. Burocrazia lenta a Merano, anche per il più paziente di questo mondo, figuriamoci in un territorio che per quanto concerne il rispetto degli orari e la velocità di esecuzione ha abitudini ben radicate e consolidate.

Ecco perché i disagi palesati da alcuni cittadini sono diventati materia di “scontro” politico. La consigliera Paola Zampieri di Fratelli d’Italia si fa portavoce di tali lamentele, che riguarderebbero soprattutto l’Anagrafe, con tanto di interrogazione urgente al sindaco, dopo la quale FdI si dichiara pronto anche a una class action.

In una nota, Zampieri sostiene che «per un cambio di residenza bisogna attendere quasi quaranta giorni e il primo giorno utile per prenotarsi lunedì 30 maggio era l’8 luglio prossimo. Stesse tempistiche ci erano state recentemente segnalate per l’emissione della carta di identità», chiosa la consigliera comunale. Da qui la richiesta al sindaco Dal Medico per sapere come si vuole risolvere con urgenza un «problema grave ed estremamente penalizzante per i cittadini».

«È inaccettabile - prosegue la consigliera - che chi debba solo registrare un nuovo indirizzo, ovvero una pratica da pochi minuti, debba attendere tempi indegni per la città di Merano, con tutti i disagi che ne conseguono. Mi riferisco a chi deve fare un nuovo contratto per la fornitura di energia elettrica che se supera il mese senza produrre il certificato deve pagare la tariffa per i non residenti. Ma anche a chi esce da un alloggio dell’Ipes, costretto a versare i canoni di locazione anche se non utilizza più l’appartamento».

È chiaro a tutti, che il problema non è certo riferibile ai lavoratori ma certamente alla mole di lavoro rispetto alla forza lavoro e così, la sortita della consigliera si conclude con l’appello al capo dell’amministrazione comunale affinché si arrivi a un «potenziamento dell’organico dell’Anagrafe».

Al di là delle polemiche politiche, resta comunque un problema da risolvere. J.M.













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