Criminalità

Merano, una ladra seriale in azione sotto i Portici

Diversi negozi “visitati” da una ragazza di 25 anni che alla fine è stata colta in flagrante



MERANO. Dopo giorni che una ragazza di circa 25 anni aveva saccheggiato almeno una decina di negozi del centro, finalmente, grazie alla prontezza di riflessi del responsabile di un punto vendita dei Portici, la giovane è stata fermata e consegnata alle forze dell'ordine.

La stessa dopo nemmeno 24 ore dopo essere stata identificata, si è ripresentata sotto i Portici per continuare a sottrarre vestiti, scarpe o quant'altro dai negozi di abbigliamento.

Sale quindi la protesta dei commercianti che attraverso i loro canali social in questi giorni si sono scambiati le informazioni su questa giovane spavalda per poi ritrovarsela come nulla fosse davanti.

Con il bancomat.

Diverse le testimonianze che ci sono arrivate, la prima delle quali racconta di un tentativo di uso di una carta bancomat probabilmente rubata.

«La ragazza è entrata nel mio negozio giovedì scorso di mattina e senza nemmeno provarle, ha preso due paia di scarpe, quindi, ci ha chiesto di digitare una somma più elevata rispetto all'importo dell'acquisto al fine di avere di ritorno un poco di contante», spiega la prima commerciante.

Che continua: «Al nostro rifiuto, la giovane ha accettato di pagare solo l'importo del suo acquisto, ci ha dato il bancomat ma ha inserito un codice non valido, quindi, sbrigativamente e senza aspettare l'esito del terminale ha provato a uscire dal negozio dicendoci che in caso la avremmo trovata in un noto hotel di Merano. Ovviamente, l'abbiamo fermata e le abbiamo intimato di posare subito la borsa con le scarpe. A quel punto, la ragazza se ne è uscita dal negozio, salvo poi venire riconosciuta da alcuni miei collaboratori nelle informazioni che i nostri colleghi ci hanno inviato attraverso il nostro canale whatsapp dei commercianti del centro cittadino. Dei tatuaggi sulle braccia che non lasciavano spazio ai dubbi», la ricostruzione della commerciante.

Testimonianza che precede quella della responsabile di un punto vendita sportivo in centro città.

«Da noi la stessa ragazza che stiamo tenendo d'occhio da giorni è entrata venerdì mattina, cercando di rubare una maglietta ma dalle nostre immagini video abbiamo capito che non era la prima volta che entrava nel nostro negozio.

Questa volta, con una forbice ha tagliato l'antifurto apposto su una maglietta rovinando così il capo per poi nasconderlo nella sua borsa. Fermata dai nostri collaboratori, lei ha subito spiegato che conosceva i suoi diritti e che noi non avremmo potuto fare altro se non lasciarla andare via. Ha tirato fuori la maglietta dallo zaino, e se ne è andata.

Peccato che poi sabato mattina l'abbiamo rivista in centro sempre sotto i Portici ricominciare da capo e a questo punto abbiamo pensato che chissà quante volte aveva già sottratto merce dal nostro negozio».

Burocrazia.

Come detto, sono diversi i commercianti del centro che nel gruppo whatsapp da loro creato hanno dichiarato di conoscere per nome questa ragazza. Poi, «la solita trafila burocratca della denuncia e mentre tu sei lì a denunciare, lei è fuori a rubare», il commento laconico di un esercente. J.M.













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