Misure anti-zanzara tigre: la minaccia delle multe

Il provvedimento. In vigore l’ordinanza con le norme da rispettare: ma nel 2018 zero sanzioni Le regole riguardano tutta la popolazione e soprattutto zone come aree dismesse e vivai


Simone Facchini


merano. L’amministrazione si riarma per la battaglia alla proliferazione della zanzara tigre. Lo fa riciclando un’ordinanza che prevede multe anche salate, fino a mille euro, per chi non rispetta le prescrizioni. La stessa dell’anno scorso. Quando però scattarono vari cartellini gialli, e cioè avvertimenti, ma alla fine nessuna sanzione. E le zanzare hanno banchettato innervosendo le notti, ma ormai anche le giornate, dei meranesi. Che però, come l’amministrazione dice, dovrebbero collaborare: l’attenzione nelle piccole cose domestiche contribuisce a tamponare la riproduzione rapida e smisurata dell’insetto.

Il protocollo anti- epidemie.

Originaria del sud-est asiatico, negli ultimi decenni si è diffusa in Italia, in Europa e in altri continenti. I rilevamenti del periodo 2013-2017 hanno confermato le percezioni certificando che la zanzara tigre ha trovato terreno fertile nelle nel fondovalle della Bassa Atesina e della valle dell’Adige, risalendo fino a Merano e fermandosi qui in pianta stabile. Con la sua puntura può trasmettere virus (per esempio Zika, Dengue, Chikungunya, West-Nile) e diventare perciò un problema per la salute pubblica. Sulla base di queste osservazioni l’anno scorso l’Ufficio ambiente del Comune, la polizia locale, l’Azienda sanitaria e la ditta milanese specializzata in disinfestazioni Das hanno concordato un protocollo di intervento che definisce - in caso di epidemia virale - le azioni mirate alla disinfestazione del focolaio e alla corretta e tempestiva informazione della cittadinanza.

L’ordinanza.

Al protocollo fa da sponda un’ordinanza, anche questa emessa un anno fa. È rientrata in vigore a inizio mese. Spiega come si possa, anche con semplici accorgimenti, contribuire ad arginare la proliferazione dell’insetto. «Per combattere efficacemente la zanzara tigre sono necessarie misure straordinarie – spiega l’assessora all'ambiente Madeleine Rohrer - che si rivolgano alla generalità della popolazione, ai soggetti pubblici e privati, nonché in particolare alle imprese e ai responsabili di aree critiche ai fini della proliferazione del fenomeno, quali aree dismesse, piazzali di deposito, parcheggi, cantieri, vivai e altre attività produttive e commerciali che possano dar luogo anche a piccole raccolte d’acqua e conseguenti focolai di sviluppo larvale». Ma serve anche la collaborazione di tutti i cittadini. Le aree pubbliche - per le quali è previsto l’uso larvicidi - sono infatti solo una piccola parte del territorio complessivo. La maggior parte delle zone da controllare ed eventualmente disinfestare è di proprietà privata. Seguendo le prescrizioni contenute sempre nell’ordinanza, in particolare sui prodotti consentiti. «È necessario che i cittadini mettano in atto misure di prevenzione e di trattamento nelle aree di loro competenza», fa appello l’assessora. Prima regola: niente ristagni d’acqua.

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