Muser per l’addio a don Gianni 

Il funerale di don Cosciotti. Il vescovo ieri ha celebrato a Santo Spirito la messa per il parroco stroncato dal Covid «Fece dell’impegno per gli emarginati una missione di vita svolta con grande passione». Il lutto attraversa la provincia


Ezio Danieli


Merano. È stato il vescovo diocesano, monsignor Ivo Muser, a celebrare ieri pomeriggio nella chiesa di Santo Spirito la messa funebre per don Gianni Cosciotti, il sacerdote stroncato dal Covid-19 pochi giorni fa.

Le parole di Ivo Muser.

Muser, in una chiesa in cui i fedeli accorsi hanno dovuto rispettare le misure di distanziamento volte a scongiurare ulteriori contagi, ha avuto parole di stima nei confronti di don Gianni, di cui ha ricordato il costante impegno a favore dei giovani e in particolare degli emarginati.

«Ha fatto di questo impegno – ha detto nel suo discorso il vescovo – una sua missione di vita che ha svolto con grande passione». La celebrazione, alla quale hanno preso parte numerosi sacerdoti tutti seduti a debita distanza a fianco dell’altare, ha visto la presenza anche di alcuni nipoti di don Gianni, che era stato ordinato sacerdote il 18 marzo 1967 a Roma, dove aveva svolto i primi incarichi presso gli Oblati di San Giuseppe.

Era diventato meranese di adozione, era un appassionato cacciatore, aveva guidato la comunità di Lana, dove aveva assunto il ruolo di incaricato pastorale. Poi era diventato parroco di Santo Spirito a Merano al posto di don Michele Tommasi, ora vescovo di Treviso. Nel ruolo di parroco ha sempre curato con attenzione i giovani e gli scout.

L’omelia di don Gioele.

Con commozione lo ha ricordato nell’omelia don Gioele Salvaterra, il nuovo parroco della chiesa cittadina, che ha sottolineato come don Gianni avesse gradito negli ultimi mesi il ritorno a Santo Spirito, dove ha potuto celebrare più volte la messa e dove si sentiva a casa.

L’attenzione al mondo dei giovani e ai problemi degli emarginati era stata per lui una priorità. L’ha detto anche il vescovo, che ha sottolineato il suo impegno nel recupero delle persone con problemi di tossicodipendenza evidenziando il ruolo avuto nell’associazione La Strada. Don Gianni è stato fondatore anche dell’associazione “Amicizia e solidarietà”. È stato un sacerdote e amico molto amato e stimato, uomo di eccezionale intuitività e intelligenza. Lo hanno pianto in molti, in città come nel resto della Provincia: solo per via della pandemia in corso ieri i suoi tanti conoscenti ed estimatori non hanno potuto riempire la chiesa per porgergli l’ultimo saluto.

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