Niente contributi agli operai, Pugliese a processo 

Merano. Nuovi guai, questa volta di carattere giudiziari, per Massimo Pugliese, titolare della società che aveva rilevato lo stabilimento della Solland Silicon, in seguito fallita. Ieri era fissata...



Merano. Nuovi guai, questa volta di carattere giudiziari, per Massimo Pugliese, titolare della società che aveva rilevato lo stabilimento della Solland Silicon, in seguito fallita. Ieri era fissata la prima udienza di un procedimento avviato in sete penale per il mancato pagamento di contributi previdenziali in danno dei lavoratori coinvolti nella drammatica gestione della fabbrica.

La difesa.

L’imprenditore che non riuscì mai a tenere fede alle promesse fatte in più occasioni, è difeso dall’avvocato Flavio Moccia che ieri ha ottenuto un rinvio per una verifica più attenta degli incartamenti .

Il mancato versamento dei contributi previdenziali è ovviamente un danno concreto di carattere economico inferto a tutti i lavoratori che dovranno fare i conti sugli effetti pensionistici. Pugliese, con l'appoggio del Ministero allo sviluppo economico, aveva rilevato la Solland Silicon dalla SunEdison. Poi, dopo un inizio positivo che lasciava ben sperare per il futuro, la strategia dell'imprenditore irpino era pesantemente cambiata, iniziò a non pagare più gli stipendi ai dipendenti ed i fornitori sino a giungere, dopo drammatiche fasi, alla dichiarazione di fallimento. Fallita è pure l'azienda di Avellino che faceva capo allo stesso Pugliese.

Il fallimento.

E’ proprio in questa fase che l’imprenditore irpino avrebbe omesso il pagamento degli oneri sociali a favore dei propri dipendenti. Un’omissione che comporta sanzioni di carattere penale. Di qui la decisione della Procura della Repubblica di avviare il procedimento nei suoi confronti ora sfociato in un vero e proprio processo. L’avvocato Flavio Moccia non ha ancora messo a punto la strategia difensiva anche se è molto probabile che faccia riferimento al concordato fallimentare in corso all’epoca per sostenere che, per assoluta mancanza di disponibilità finanziarie, l’omissione dei versamenti dei contributi a favore dei lavoratori potrebbe essere stata una scelta obbligata, non certo da imputare alla mancanza di volontà da parte dell’imprenditore di assolvere ai propri doveri. L’udienza di ieri è stata aggiornata a prima dell’estate quando la vicenda dovrà essere affrontata in termini chiarificatori.













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