Pitsch, emergenza infermieri Al Sant’Antonio ne mancano 10 

Residenze per anziani. Alla lungodegenti per carenza di personale sono occupati solo una quarantina dei 72 posti letto Ai vertici entrano la nuova direttrice Sara Marmsoler e Petra Wiedmer come responsabile tecnico-assistenziale


Sara Martinello


Merano. «Al Sant’Antonio al momento sono occupati solo 37 dei 72 posti letto disponibili, compresi i quattro a disposizione dell’Azienda sanitaria per i ricoveri temporanei. Possiamo aumentarli fino a un massimo di 40-41, non di più: al centro di lungodegenza manca una decina di infermieri». L’allarme viene da Sara Marmsoler, nuova direttrice delle strutture per anziani gestite dalla Pitsch, che insieme alla nuova responsabile tecnico-assistenziale (Rta) Petra Wiedmer pochi giorni fa si è presentata al Cda della Fondazione.

Motivi della carenza di personale sono la risoluzione di molti ad abbandonare il lavoro “sul campo” e l’obbligo di avere il patentino di bilinguismo. In diversi casi si sono stipulati contratti a tempo determinato fintanto che gli infermieri non ne fossero ancora in possesso, ma l’esame continua a essere uno scoglio per molti. Così la vicepresidente Gabriella Job: «Abbiamo ascoltato Marmsoler e Wiedmer con attenzione. In loro riponiamo grandi speranze: bisogna recuperare terreno su una carenza di personale infermieristico già precedente al Covid e infondere fiducia nelle strutture. È stato un anno durissimo, specialmente per gli ospiti, impossibilitati a vedere i loro familiari come prima, ma siamo determinati a ripartire con slancio e speranza». Marmsoler lavora nelle Rsa fin dal 2002. A Bressanone, al “Santo Spirito”, poi a Lana, alla Fondazione Lorenzerhof, sia nell’assistenza sia nell’amministrazione. Wiedmer ha lavorato come infermiera a Bolzano prima di divenire Rta a Meltina e poi viceresponsabile a Lana, al Lorenzerhof.

Durante la prima ondata del Covid-19 sono scomparsi otto ospiti, tutti residenti in via Palade. Nessuno alla Sant’Antonio. La seconda ondata invece ha mietuto cinque vittime in via Cavour e una in via Palade. «Negli ultimi mesi abbiamo avuto più positivi tra i dipendenti che tra i residenti», attesta la direttrice. Ieri mattina non si contavano casi positivi né tra gli ospiti e i dipendenti della lungodegenti, né a Maia Bassa, né al Seisenegg. La settimana scorsa è stata completata con la seconda dose la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech a ospiti e dipendenti del settore assistenziale. In via Palade sono occupati 75 posti letto su 106, ma non per carenza di infermieri, bensì per via della ristrutturazione in fase di ultimazione e per la necessità di lasciare liberi – fra le due strutture – 13 posti in isolamento, in base alle disposizioni della Provincia. Sono ripartiti tra Sant’Antonio e Maia Bassa anche i quattro posti per ricoveri temporanei di transito al centro dell’accordo 2021 col Comprensorio sanitario, letti destinati a persone dimesse dall’Asl ma ancora bisognose di cure prima di un definitivo ritorno a casa.













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