il caso

Revocato il Green Pass al capogruppo dell’Ana 

Il caso. Torneri: «Ho avuto il Covid e poi ricevuto la prima dose del vaccino. Ho ottenuto la certificazione verde, ma senza motivo mi è stata tolta». L’Asl: «Un nostro errore nell’iter»



MERANO. Per una questione di burocrazia o di un “buco” nel flusso di comunicazioni, prima ha ottenuto il Green Pass e poi gli è stato “revocato”, pur avendone diritto. A vivere la beffa è Alfredo Torneri, figura ampiamente nota in città, già assessore comunale a fine anni Ottanta, poi presidente della Municipalizzata e capogruppo dell’Ana Merano da 12 anni. «Da oltre due settimane navigo fra numeri di telefono e mail ai vari uffici» racconta amareggiato. «Comprendono il problema, mi danno ragione, ma non trovano il modo per farmi riottenere la certificazione che mi spetta. E un’impiegata mi ha detto che di casi come il mio se ne contano a iosa». L’Asl spiega che verosimilmente si tratta di un errore burocratico. Consapevole del problema, sta lavorando per porvi rimedio e per evitare che situazioni di questo genere possano ripetersi.

L’odissea.

Torneri ricostruisce l’odissea ancora senza un’Itaca all’orizzonte. «Ho contratto il coronavirus a metà dicembre dell’anno scorso. Un mese dopo, durante il quale sono anche stato ricoverato all’ospedale nel reparto Covid, sono stato dichiarato guarito». Quando entra in vigore, riceve il Coronapass, il “passaporto” provinciale. Entro metà luglio si sottopone alla prima dose di vaccino. I primi di agosto ottiene il Green Pass. Fin qui tutto in regola. «Essendo stato malato di Covid, era sufficiente una sola somministrazione. Eppure mi avevano dato un appuntamento per il richiamo. Ho contattato il servizio informazioni di riferimento, mi è stato ribadito che una sola dose era sufficiente. Così, ho cancellato la prenotazione per la seconda».

La brutta sorpresa si materializza quando, sul finire di agosto, a una verifica all’accesso di un ristorante, la certificazione verde risulta inabilitata. «Da quel momento, mi sono attaccato al telefono e ho inviato mail con tutte le documentazioni che certificano il mio percorso, venendo rimpallato fra servizi. La risposta finale è che sì, ho ragione, ricevo le scuse ma non riescono a risolvere il problema. Così, per avere il Green Pass ogni volta che ne ho bisogno devo sottopormi al tampone, ovviamente a mie spese». Non ultimo: la moglie del capogruppo dell’Ana ha subito la stessa trafila, dall’infezione di dicembre alla certificazione concessa e “ritirata”.

La risposta.

Attraverso le parole di Valter Ciarrocchi, direttore medico del Tappeiner, l’Asl, spiega che con ogni probabilità si tratterebbe di un errore nell’iter burocratico, un passaggio sbagliato nell’atto della compilazione di un formulario da parte dei responsabili. “Ribadiamo le scuse. Sarà nostra premura provvedere a informare nuovamente i responsabili sulla corretta compilazione”. SIM

 













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