MERANO

Risse e assembramenti, l’Eurotel è una polveriera 

Escalation di aggressioni e degrado denunciate dagli inquilini del grande palazzo di via Garibaldi «All’ordine del giorno ritrovi e trasgressioni delle regole sulle distanze: la situazione è diventata insostenibile»


Jimmy Milanese


MERANO. Ancora una volta sotto i riflettori il palazzo dell'Eurotel di via Garibaldi. La situazione è precipitata in coincidenza con l'entrata in vigore delle misure che impongono ai cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni al fine di combattere l'espansione del Coronavirus.

Sono diversi gli episodi di violenza raccontati da alcuni condomini, senza contare i continui raduni serali e notturni di persone che ignorano completamente l'obbligo del distanziamento sociale e della protezione di naso e bocca in luoghi comuni.

Racconti.

La settimana scorsa un residente del palazzo è stato inseguito nei corridoi da alcuni ragazzi: aggredito e picchiato a sangue è finito all'ospedale. Ancora pochi giorni fa, una persona anziana del palazzo è stata aggredita nell'ascensore e l'aggressore non ha avuto migliore idea di quella di sputare in faccia alla sua vittima. Un altro residente ci ha confessato di dovere girare con lo spray al peperoncino sempre a portata di mano, dopo le ripetute minacce, e nonostante l'impegno delle forze dell'ordine continua lo spaccio nei locali caldaia, utilizzati anche come bivacco notturno da alcune persone. L'intervento della vigilanza privata che cerca di impedire l'occupazione della zona caldaie è ormai all'ordine del giorno. Nonostante i numerosi richiami, ci sono persone che non desistono e ogni notte si ripresentano nei sottoscala per far baldoria e portare avanti le loro attività di spaccio. Oltre a questo, le poche donne che occupano un appartamento nel palazzo, vivono nel terrore quotidiano d'essere inseguite ed aggredite. In alcuni casi, ci racconta una di queste persone, «diventa difficile sporgere denuncia, perché anche per aprire alla polizia devi scendere le scale e, comunque, poi devi tornare a casa da sola e allora come fai a non avere paura, visto che chi ci importuna non ha alcun rispetto per noi donne?».

Interventi e telecamere.

Le forze di polizia intervengono costantemente in una situazione già difficile da controllare in tempi ordinari. Ma è una situazione, quella della convivenza all'interno dell'Eurotel, che nel contesto delle restrizioni sociali fa salire ulteriormente il livello d’allarme, in attesa che nella prossima riunione condominiale di maggio venga votato il provvedimento richiesto da alcuni condomini che prevede l'assunzione di un portiere notturno. Una riunione complessa da organizzare anche perché attende la partecipazione di ben 100 differenti proprietari provenienti da diverse parti della provincia e non. Situazione delicata che persiste nonostante nel corso degli ultimi anni nell'edificio siano state installate ben 40 telecamere di ultima generazione, oltre alla presenza costante di un portiere diurno. Provvedimenti che hanno solo contenuto un problema il quale, bisogna dire, ha origini più profonde, spiegano alcuni condomini.

Infatti, spiega un residente, «nei 150 mini appartamenti dovrebbero vivere al massimo 200 persone. Invece, con il beneplacito di alcuni proprietari sono oltre 400 le persone che vanno e vengono, nonostante esista un sistema di entrata a tessera che dovrebbe impedire l'accesso a chi non ne ha diritto». Persone, in stragrande maggioranza di origine extracomunitaria, che in molti casi non potrebbero nemmeno varcare l'ingresso del palazzo, ma che invece sono invitate da alcuni conduttori per condividere abusivamente appartamenti di non oltre 23 m². Il problema degli spazi ridotti, ci segnalano, è riconducibile al fatto che attualmente non esisterebbe una normativa che vieti a un proprietario di affittare a più persone un miniappartamento progettato per ospitare a malapena un conduttore. Situazione che all'Eurotel è all'ordine del giorno con cittadini che anche in sei condividono lo stesso monolocale, contando sul fatto che i diversi turni di lavoro possano conciliare le loro diverse esigenze.

Facile immaginare come questa situazione già al limite della civiltà prima dell'emergenza Coronavirus, sia esplosa con l'entrata in vigore delle normative che impongono di rimanere nelle proprie abitazioni. Situazione, ci spiegano, che si somma a una speculazione da parte di alcuni proprietari che affitterebbero i piccoli alloggi a prezzi che superano i 1000 euro, ben consapevoli di quante persone poi andranno effettivamente ad abitarli.

«L'Eurotel è diventato un ghetto e possibile focolaio d'infezione da Coronavirus per via dei continui raduni notturni tra conduttori ed estranei abusivi – spiega un inquilino – con persone di diversa origine culturale che si fanno la guerra tra di loro, insultano, aggrediscono, spacciano e non rispettano nessuna legge di buon vicinato».













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