Rogo sotto i Portici, la verità di un inquilino 

L’incendio in pieno centro. «Lo denunciamo da tempo, in due anni ci sono stati sei roghi» Uno dei residenti dello stabile andato a fuoco fa il punto sugli incidenti e sul tema dell’agibilità


Sara Martinello


Merano. Sei incendi negli ultimi due anni, cui si aggiunge un deficit sul versante della sicurezza degli inquilini. Da diverso tempo uno di loro segnala i problemi che attanagliano il civico 105 di via Portici, evidenziando oggi, dopo l’incendio di lunedì pomeriggio e con la conseguente attenzione sollevatasi intorno allo stabile, questioni di non poco conto legate sia alla struttura dell’edificio, sia ai rapporti coi “vicini”, la pizzeria al pianterreno.

Due anni di incidenti.

Il primo evento di rilievo segnalato dall’inquilino – di cui preferiamo non citare il nome per motivi di privatezza – risale alle 19.40 del martedì 4 aprile 2017 ed è relativo al montacarichi, «privato, non a norma e privo di certificazioni – asserisce l’inquilino –. In quell’occasione fu allertato l’Ispettorato del lavoro, da cui partì l’ordine di non rimettere in funzione l’apparecchio, prescrizione che però non fu rispettata». A distanza di poco meno di un anno, alle 22 di martedì 4 dicembre 2018, un nuovo episodio. Passano quattro mesi e, alle 16 della scorsa domenica di Pasqua, ecco verificarsi un nuovo rogo. E così si arriva all’ultimo incendio, quello originatosi lunedì scorso sul pianerottolo del piano rialzato, con la mobilitazione di un massiccio numero di vigili del fuoco, sanitari e membri delle forze dell’ordine e col ricovero per intossicazione di alcune persone.

Materiali infiammabili.

Carta, cartoni, plastica, bombolette con lubrificante industriale, taniche di olio minerale. Le fotografie mostrate dall’inquilino attestano la presenza nel giroscale di diversi materiali infiammabili. «Le bombolette esplose l’altro giorno e l’olio nelle taniche andavano messi in un’area sicura, non certo lasciati incustoditi. Così come i tubi del gas scoperti che corrono lungo le pareti delle scale: se le fiamme li avessero raggiunti che cosa sarebbe successo?». A questi elementi fanno da corredo, nella segnalazione dell’inquilino, l’andirivieni di persone nell’androne dello stabile e la presenza del personale della pizzeria. «I clienti in cerca del bagno arrivano fino al terzo piano. E non è affatto raro vedere gente ferma sulle scale del condominio per bere o fumare. Bisogna tenere presente che un mozzicone gettato in un bidone può rimanere attivo per parecchio tempo. Quello che mi chiedo è perché nonostante le denunce presentate nel tempo si sia arrivati a un nulla di fatto».

I timori in caso di malore.

Dato che la porta del suo appartamento è stata sfondata nell’intervento di evacuazione di lunedì, ad oggi l’inquilino è costretto a vivere nel suo appartamento, nonostante i lavori da fare siano ancora tanti. Il giroscale, da candido che era, è completamente annerito dalla fuliggine. Si respira a fatica. E, come se non bastasse, «solo dopo che stamattina (venerdì, ndr) ho fatto intervenire la polizia locale i tavolini della pizzeria che regolarmente dalle 22.30 alle 10.30 occludono il passaggio sono stati rimossi. Qui manca proprio la sicurezza: se di notte mi sentissi male, i sanitari con una barella come passerebbero?».

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