Saldi agrodolci: «Servono, ma meglio posticiparli» 

Commercio. Bilancio positivo ma non entusiasmante, alcuni negozianti criticano il periodo «Sono troppo vicini alle festività natalizie e dopo il Mercatino la città si svuota di turisti»


Ezio Danieli


Merano. Una decina di giorni di saldi in città ed il bilancio finora appare positivo anche se non entusiasmante come forse ci si attendeva. Code disciplinate, allegre ed ininterrotte alle casse delle grandi catene - soprattutto di abbigliamento ed intimo - e negozi “normali” in generale molto più tranquilli.

Due velocità.

È una Merano (ed un commercio) sempre più a due velocità quello che si presenta ai saldi di quest'anno. In generale si può dire che dopo anni di cinghia stretta, sono tornati a salire i budget mirati soprattutto di abbigliamento, calzature e accessori che in queste ultime stagioni anni hanno sofferto di più. La Confesercenti e l'Unione commercio turismo e servizi parlano di «un lieve aumento degli acquisti sotto Natale» o di «una generale tenuta» che fanno ben sperare anche per le svendite.

Pochi turisti.

Fatto sta che nei giorni scorsi a Merano le code di meranesi e (pochi) turisti si sono viste. Code per entrare nei centri commerciali e folla festosa coi sacchetti in mano. In centro, almeno durante alcune giornate, è stato preso d’assalto qualche colosso dell’abbigliamento ma anche, sotto i Portici, Sportler. Discreto affollamento pure in quasi tutte le grande catene dell’intimo.

Le opinioni.

Si sono visti sconti generosi da un minimo del 20% fino all’80%. Ma i negozianti meranesi cosa ne pensano di questo particolare momento che ogni anno registra un incremento delle vendite grazie ai sensibili sconti che vengono offerti?

Dario Benedini, del negozio di abbigliamento maschile Brando in corso Libertà, ai saldi non crede proprio: «Sono previsti e quindi mi adeguo. Ma non sono certo entusiasta di aderire. I clienti certo non sono mancati ma non hanno inciso sul bilancio della mia attività. D'altra parte il periodo delle svendite è troppo a ridosso delle festività natalizie: chi doveva comperare qualcosa lo ha già fatto. Gli sconti sono un invito a comperare: di questo devo prendere atto. Ma il numero dei turisti presenti in città è ridotto e quindi contribuiscono poco a far lievitare gli affari. Meglio sarebbe se il periodo dei saldi fosse posticipato di un po'».

Dello stesso parere è Heike Matscher che ha un negozio di abbigliamento femminile in via Galilei: «Gli affari sono andati bene fino a questo momento anche se ritengo che il periodo dei saldi sia troppo a ridosso delle feste natalizie. Una cosa la sentiamo particolarmente: è la scarsità dei turisti presenti in città. Finito il mercatino di Natale se ne sono andati. E questo non favorisce certo il nostro lavoro. Ad ogni modo non posso lamentarmi: il giro di clienti in negozio è aumentato grazie agli sconti che pratico».

Poco più avanti, in via Portici, c'è la boutique di Barbara Leuzzi che è soddisfatta pur manifestando le solite perplessità legate, in particolare, al periodo scelto per i saldi e alla carenza di turisti in città. «Diciamo che finora è andata bene anche se il periodo delle svendite è troppo vicino a quello delle festività. Come in tutti i negozi, abbiamo anticipato gli sconti ai nostri clienti abituali che hanno fatto i loro acquisti per Natale. Adesso veniamo incontro alle esigenze di chi si aspetta una riduzione dei prezzi su vari articoli in vendita. Posso dire che sono contenta anche se forse, posticipando un po' il periodo dei saldi, si potrebbe registrare un bilancio ancora migliore».













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