Scuola materna e alloggi protetti nel vecchio edificio San Nicolò 

La maxi operazione. Accordo fra il Comune e la Fondazione, proprietaria dell’immobile in disuso di via San Francesco Cucine per le mense nel livello interrato, 4 sezioni degli asili al pianterreno e primo piano, sopra appartamenti per disabili


Simone Facchini


Merano. Quattro sezioni d’asilo con allegata palestra, e alloggi protetti per le persone più fragili. Il vecchio edificio della San Nicolò, in disuso da una dozzina d’anni, ha ora un futuro tracciato nel solco del sociale. Riallaccia la sua vocazione tradizionale e la proietta sul domani attraverso una maxi operazione figlia del faticoso accordo tra fondazione, titolare dell’immobile, e Comune, che da tempo guarda con gola all’edificio per dare sfogo agli affanni delle scuole materne sotto il profilo degli spazi disponibili. La palazzina sarà gestita in condominio fra i due enti.

La suddivisione.

Ci vorranno vari passaggi (leggasi anni) affinché il progetto diventi realtà: ma il primo mattone è stato posato. Dalle casse del municipio finiranno in quelle del San Nicolò 2,93 milioni di euro. Il Comune entrerà in possesso di tre livelli dello stabile: interrato, pianterreno e primo piano. Il terzo e il quarto, oltre al sottotetto, resteranno alla fondazione.

Fuori dalla palude.

Da una decina d’anni i due attori cercavano un punto d’incontro. Per uscire dalla palude forse ha contribuito l’avvicinarsi delle elezioni comunali del prossimo settembre. Fatto sta che è stata trovata la quadra, dopo dieci anni di tira e molla, con una soluzione che nel gergo che oggi piace viene definita “win to win”. «Tutt’e due beneficiano del risultato» hanno spiegato ieri il sindaco Paul Rösch e gli assessori Nerio Zaccaria (patrimonio) e Stefan Frötscher (sociale) assieme a Giovanni Möseneder, presidente della fondazione. Nei ringraziamenti, a fianco dei funzionari di via Portici coinvolti (da Musillo e Amaduzzi a Pardatscher e Bertoli), sono stati rispolverati - con sensibilità bipartisan - i nomi di Cristina Kury (Verdi) e Giorgio Balzarini (Civica).

Spazi.

Davanti allo sviluppo del progetto c’è il grande passo della ristrutturazione di un edificio transennato dal 2008. I costi per risanarlo e convertirlo sono stimati in 5 milioni di euro, spese che saranno spartite fra i due futuri proprietari (per ora la giunta ha dato via libera alla firma del contratto preliminare). Comune e San Nicolò si accolleranno ciascuno i costi per la propria parte: sugli oneri complessivi e sulla relativa spartizione c’è ancora da fare chiarezza. Per ora di certo c’è che il Comune al pianterreno ha in animo di predisporre una mensa che possa servire la scuola dell’infanzia dei piani sovrastanti ma anche altre strutture cittadine. Al primo e al secondo piano troveranno alloggio le sezioni degli asili e i relativi locali di servizio. Nel plesso collegato si trova la piccola palestra destinata ai bambini ma in altri orari magari fruibile dalle associazioni. Ai livelli superiori, gli alloggi protetti (se individuali o per più persone resta da decidere) per le fasce deboli, con orientamento sulle persone con disabilità.

Poi c’è il parco, l’ampia area verde fra l’edificio in questione e il “nuovo” palazzo della San Nicolò: l’accordo prevede una suddivisione della proprietà, con l’intento/impegno di mantenere la destinazione attuale.













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