Semaforo a richiesta sulla strada ad alto rischio 

All’altezza della farmacia. L’amministrazione comunale risponde alla petizione per garantire un attraversamento pedonale sicuro in via Zuegg. Ma serve il via libera di alcuni privati



Merano. La petizione appoggiata da 150 firme ha smosso le acque. In via Zuegg, all’altezza della farmacia, verrà installato un semaforo a chiamata. Un semaforo che servirà per evitare altri incidenti, in un punto che la stessa polizia locale ritiene ad alto rischio, complici i comportamenti non sempre adeguati da parte degli utenti della strada.

Un tratto ad alta percorrenza.

Parliamo di una strada ad alta percorrenza, soprattutto nelle ore di punta. Ciò si spiega soprattutto con le necessità di entrata e uscita dalla città verso i paesi dei dintorni o per accedere alla Superstrada MeBo. I pendolari che la percorrono sono dunque moltissimi.

Nei giorni scorsi l'assessora alla mobilità Madeleine Rohrer ha incontrato il presidente del rione Wolkenstein Paul Zipperle, il presidente del rione Marlengo Florindo Giorgione e i firmatari della petizione che sollecita il Comune a realizzare un ulteriore attraversamento pedonale all'altezza dell'accesso alla nuova farmacia.

All'incontro hanno preso parte anche i componenti dell'unità speciale per la mobilità e i responsabili della ditta Sanin, che cura su incarico del Comune la segnaletica stradale.

Nel corso del sopralluogo è stata valutata la possibilità di realizzare un nuovo impianto semaforico in via Zuegg, di fronte alla nuova farmacia, così da aumentare la sicurezza dei pedoni che attraversano in quel punto la strada.

Difficoltà.

«In questo tratto di via Zuegg la situazione è piuttosto complessa», ha fatto osservare Rohrer. «Il nuovo attraversamento deve collegare aree pubbliche, mentre l'accesso alla nuova farmacia è stato realizzato su terreno privato. Inoltre l'attuale superficie carrabile è così stretta che le auto, quando due veicoli si incrociano, e i pedoni non trovano spazio le une accanto agli altri. Tutti i presenti si sono quindi trovati d'accordo sulla necessità di verificare innanzitutto la disponibilità dei privati a mettere a disposizione del Comune, per l'installazione del nuovo semaforo, parte dei loro terreni».

«Questo esempio - chiosa Rohrer - dimostra quanto sia importante coinvolgere a priori i pedoni della pianificazione degli spazi urbani e quindi anche nella progettazione dei complessi residenziali e delle zone produttive».

Resta da capire, dunque, se ci sarà la necessaria disponibilità da parte dei privati, anche perché il Comune in questo momento non sembra interessato a mettere in conto degli espropri.

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