Sinigo coi piedi nell’acqua Sale la paura fra i residenti 

Il caso. Con il maltempo dei giorni scorsi ancora cantine inzuppate: il problema della falda preoccupa sempre più anche la zona di via Fermi. Sollecitato un incontro con la commissaria


Simone Facchini


Merano. Sinigo di nuovo con i piedi nell’acqua. La frequenza degli allagamenti di scantinati e locali sotto il livello stradale sale in misura proporzionale all’apprensione dei residenti. L’ondata di maltempo dello scorso fine settimana ha contribuito all’ennesima mazzata. E la neve, forse, ha addirittura attutito il colpo. La coltre a trattenuto sul suolo le precipitazioni, il manto bianco si è sciolte negli ultimi giorni in un lento lacrimare al salire delle temperature. Se fosse stata tutta pioggia, concentrata in un paio di giorni, probabilmente parleremmo di ben altre conseguenze. La richiesta di un incontro con la commissaria Anna Bruzzese, già sollecitata dal comitato di quartiere, ora si fa più pressante.

A macchia d’olio.

Anche chi, fra i residenti della frazione, guardava al tema della falda freatica con un’apprensione alla camomilla, ora comincia a preoccuparsi più seriamente. Soprattutto nella zona sud della borgata. Perché se un paio di anni fa la campanella d’allarme l’avevano suonata gli abitanti di Borgo Vittoria, il nucleo residenziale presso la chiesa, adesso è via Fermi che in pochi mesi si ritrova inzuppata. Il fatto che il geologo Ambrogio Dessì, incaricato dal Comune a dare base e altezza al problema, abbia ora ampliato lo spettro delle misurazioni proprio in quest’area testimonia la necessità di verificare cosa stia accadendo.

Idrovore in azione.

Il maltempo, soprattutto gli eventi di grande portata, giocano la loro parte. Ma quanto sta accadendo nella zona di via Fermi non può essere ricondotto unicamente all’eccezionalità delle precipitazioni. Non è la prima volta che pioggia o neve cadono in abbondanza. Eppure adesso l’acqua inonda subito le cantine. Anche nella zona produttiva – e non è una consuetudine - sono dovute entrare in funzione le pompe idrovore. Attrezzature che ormai per buona parte dei caseggiati di via Fermi sono entrati in un’ordinarietà che tale non dovrebbe essere. Così come le chiamate di aiuto ai vigili del fuoco per liberarsi dall’acqua. Alcuni inquilini segnalano che i muri cominciano a evidenziare tracce di umidità.

Il comitato di quartiere.

Parliamo di Sinigo, dove il rischio idrogeologico è documentato dai relativi piani. «Abbiamo chiesto un incontro con la commissaria Anna Bruzzese che l’evolversi della situazione rende più urgente» spiega Melanie Franzelin, presidente del comitato di quartiere. «Il fatto che anche nella zona produttiva, che non aveva mai lamentato problemi di questo genere, sia stato necessario l’intervento delle pompe idrovore, la dice lunga su quanto sia preoccupante la situazione. Alla commissaria chiediamo di riceverci quanto prima. L’amministrazione municipale aveva stanziato dei soldi per le prime contromisure, ma non sappiamo come si stia procedendo. E adesso non c’è tempo per ulteriori rinvii, bisogna agire».

Gli antefatti.

Era gennaio 2018 quando alcuni abitanti di Borgo Vittoria sollevarono la questione dell’innalzamento della falda. «Il guaio è che il problema non è solo il Borgo, ma tutta Sinigo» spiega oggi uno dei portavoce di quell’iniziativa. «Del resto non poteva essere altrimenti, se a un territorio ad elevato rischio idrogeologico, pur di antropizzare in modo indiscriminato, viene sottratto il sistema di bonifica idraulica. Una fitta rete di canali di scolo, fossi e capifossi e pompe idrovore che lo preservava dal dissesto. Paradossalmente è come se in una zona a rischio frane, si fossero tolte le reti di protezioni e i paramassi. Magari per qualche anno non accade nulla, ma quando accade... In ogni caso ora la gente di Sinigo sta prendendo coscienza della situazione. Per fortuna il geologo Dessì sta facendo un ottimo lavoro e abbiamo un comitato di quartiere che in tutte le sue incarnazioni non ha mai mollato sulla questione della falda perché ha capito la gravità dell'impatto su ambiente e sicurezza di questa vicenda».

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