Merano. “Pesticidi troppo vicini alle case”: questa la segnalazione di alcuni abitanti di Sinigo, residenti vicino ai campi del centro di sperimentazione di Laimburg, raccolta dal consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore - Fratelli d’Italia), che sul tema ha quindi presentato un’interrogazione in Provincia.

“Perché i contadini – scrive Urzì nell’interrogazione – non spengono gli atomizzatori quando si avvicinano sensibilmente alle case finendo con l’irrorare di veleno anche le abitazioni e i residenti, tra cui donne incinte e bambini in tenera età? Numerose segnalazioni giungono da Sinigo. I residenti delle abitazioni confinanti con quelli che dovrebbero essere i poderi del Centro sperimentale provinciale di Laimburg sono esasperati, costretti a difendersi come possono dalle continue ondate di fitofarmaci inclusi erbicidi, insetticidi e fungicidi, che da marzo a settembre vengono riversate nelle campagne circostanti le abitazioni. Finestre chiuse anche d’estate, bambini che non possono giocare in cortile, panni da non stendere all’aperto”.

“Nell’approssimarsi alle case – prosegue Urzì – i contadini potrebbero spegnere i loro atomizzatori e irrorare manualmente le piante poste ai confini degli appezzamenti. In questo modo limiterebbero la quantità di veleni che raggiungono le abitazioni. Invece gli addetti, pare peraltro privi lor stessi dei dispositivi individuali di protezione, proseguono a pieno regime anche a pochi metri dai condomini, con il risultato che le finestre delle case confinanti coi campi risultano imbrattate di veleno e l’odore acre e irritante dei pesticidi si propaga fin dentro le abitazioni. I residenti sono giustamente preoccupati per questa continua esposizione ad agenti agrotossici che espone a gravi pericoli la loro salute. Bambini e adolescenti e donne incinte sono le fasce della popolazione più vulnerabili”.

Nell’interrogazione il consigliere provinciale chiede anche se siano stati fatti dei campionamenti per rilevare la quantità di esposizione ai pesticidi di chi abita vicino nell’area interessata o se non si ritenga opportuno farli, e come la Provincia intenda attivarsi per ridurre i disagi segnalati da residenti nelle zone soggette a intensi trattamenti con fitofarmaci.