Il caso

Sinigo, sassi contro la polizia e uno speedcheck a fuoco  

Gli agenti erano intervenuti per un assembramento di giovani con schiamazzi segnalato dai residenti Danneggiata la Volante. Poche ore dopo presa di mira la colonnina per il rilevamento della velocità in via Nazionale


Jimmy Milanese


MERANO. Episodi a dir poco movimentati l'altro giorno per la frazione di Sinigo. Il primo alle 19 quando, allertati da diversi cittadini, gli agenti della polizia di Stato sono dovuti intervenire nella piazzetta adiacente a via Damiano Chiesa dove una trentina di ragazzi si era radunata e tra schiamazzi, sgommate e mancato rispetto della normativa sul distanziamento sociale e uso delle mascherine di protezione, recava disturbo alla quiete pubblica.

A quanto pare, invitando via social chiunque fosse interessato, il gruppo di ragazzi inizialmente si sarebbe prima dato appuntamento a Bolzano per realizzare un video per infine optare su Sinigo dove effettivamente i giovani si sono radunati, attirando l'attenzione di diversi residenti del borgo disturbati dal loro comportamento rumoroso. A quel punto, come detto, sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia. Gli agenti hanno chiesto ai ragazzi di allontanarsi dalle abitazioni, indossare le mascherine e, in definitiva, mantenere un comportamento rispettoso verso i vicini. Alcuni di questi giovani (fra i quali vi sarebbero anche dei minorenni), prima di dileguarsi mentre quattro loro compagni venivano identificati, hanno preso di mira gli agenti non solo a parole ma anche scagliando contro di loro dei sassi fino al punto di danneggiare un’auto di servizio.

Colonnina data alle fiamme.

Poche ore dopo, verso le 22.30, le forze dell'ordine sono dovute intervenire non lontano dal luogo del primo episodio. Ancora una volta gli agenti sono stati allertati da cittadini che hanno segnalato l'incendio della colonnina del rilevatore di velocità posizionata in via Nazionale, poco prima di ponte Mangione in direzione Merano. «Abbiamo iniziato a sentire rumore e odore proveniente dalla strada, ci siamo recati sul posto per vedere di cosa si trattasse e abbiamo notato alcuni ragazzi con delle maschere strane che stavano prendendo di mira lo speedcheck. Lo hanno incendiato e le fiamme sono salite di diversi metri. A qual punto sono scappati», spiega un residente. In attesa dell'intervento delle forze dell'ordine un altro abitante si è precipitato sul posto e con della sabbia ha cercato di domare le fiamme. «Alcuni di quei ragazzi sono tornati ridacchiando ed irridendoci hanno chiesto cosa fosse successo, ma noi abbiamo continuato a spegnere il rogo», spiega un altro cittadino del borgo. Dopo il raid vandalico, l'autovelox risulta completamente distrutto e inutilizzabile.

L’auto danneggiata.

Domenica mattina, invece, come già scritto ieri, amara sorpresa per la famiglia di Paola Zampieri (ex consigliera comunale in FdI ed ex presidente del comitato di quartiere) con l'auto della figlia danneggiata da qualcuno che ha agito nella notte. «Non possiamo tollerare che cittadini per bene siamo ostaggio di pochi facinorosi. L’asticella si è alzata troppo. Ora anche la violenza verso le cose che di fatto è una intimidazione alle persone. Cosa dobbiamo attendere ancora? I sospetti ci sono, tutti lo sanno. Basta chiedere in giro. Eppure c’è ancora chi volta lo sguardo altrove», tuona l'attivista di Fratelli d'Italia.













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