Soluzioni al rifiuto selvaggio, i Gas interpellano la politica 

Gaslein e Gaslampe. I due gruppi d’acquisto solidale chiedono alle liste in corsa per le elezioni che cosa intendano fare Finora solo gli Ecosociali hanno risposto. Le domande spaziano dalle azioni già intraprese al rapporto col cda dell’Asm



Merano. Il rifiuto selvaggio imperversa. e non è soltanto una questione di inciviltà: in gioco c’è un sistema di raccolta differenziata che a quanto pare è di difficile recepimento o attuazione. gaslein e gaslampe però non si danno per vinti, pure ora che le oltre 730 firme da loro raccolte per l’attivazione del porta a porta sembrano essere finite nel cassetto. nei giorni scorsi i due gruppi d’acquisto solidale hanno diramato alle liste in corsa per le comunali del 20 settembre una serie di domande per conoscere le eventuali soluzioni proposte dai candidati. «i verdi ci hanno detto che in settimana manderanno un loro elaborato, il pd ha chiesto un incontro. finora solo la sinistra ecosociale ci ha risposto davvero. dalle destre, dalle civiche, dall’svp niente di niente, come già in passato», dichiara carmen criscitello montali, del gaslein. c’è ancora tempo, però: «se qualcuno volesse raccogliere il nostro invito noi ci siamo».

Segnalazioni frequenti.

«Che cosa pensate del sistema attuale? Che cosa modifichereste, e in base a quali principi? Durante quest’ultima legislatura avete portato in consiglio comunale richieste, proposte o mozioni? Secondo voi qual è un corretto e proficuo rapporto tra politica e cda dell’Azienda dei servizi municipalizzati? Come pensate di risolvere il problema del “rifiuto selvaggio”?».

Le domande poste da Gaslein e Gaslampe sono quelle che tanti meranesi si pongono, quando notano che nonostante le segnalazioni anche all’Alto Adige le isole ecologiche continuano a essere teatro di pratiche poco civili. Senza contare le file di bidoni domestici lungo i marciapiedi, il tetris familiare per poter usufruire dei minicentri, la generale antipatia per un sistema di raccolta della plastica le cui virtù non riescono a lenire la difficoltà, i sacchetti accumulati in casa.

L’unica risposta (finora).

I soli ad aver inviato ai due Gas una risposta scritta sono i candidati della Sinistra Ecosociale, che in un documento piuttosto corposo riassumono visioni, proposte e considerazioni.

La visione è in linea con l’analisi ambientalista contemporanea. Sulla stessa linea le proposte, dall’impegno «a ridurre o a eliminare imballaggi e rifiuti nel momento della messa in vendita e dell’acquisto al riciclo di tutta la plastica, non solo delle bottiglie, con la parallela installazione di distributori di acqua potabile, fresca e frizzante a 5 o 10 centesimi e di macchine mangiaplastica con diminuizione delle tariffe per le buone pratiche, come avviene già in altre città». Per quanto riguarda la raccolta dell’umido la Sinistra immagina «un sistema misto, porta a porta e pubblico, un ampliamento dei luoghi e degli orari per lo smaltimento e una ricollocazione, un ripensamento anche urbanistico-estetico delle aree ecologiche di raccolta».

«Il piano dei rifiuti cittadino – riprende – dovrebbe essere rivisto, le logiche dell’efficienza e del profitto non possono essere le uniche a contare. Per farlo si può ricorrere anche a fondi europei da investire per un miglioramento del sistema. Vorremmo un radicale cambiamento rispetto al modello di sviluppo capitalistico-consumistico. Inoltre crediamo in una campagna informativa che coinvolga i giovani, anche attraverso progetti scolastici mirati a un uso rimodulato e ridotto delle risorse del pianeta. Naturalmente questo dovrebbe partire anche da un radicale ripensamento delle azioni di acquisto dei consumatori».

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