Spesa, in crisi 670 famiglie Nuovi fondi in arrivo 

Emergenza. Stanno per essere emessi i buoni destinati a chi è stato colpito dalle chiusure Della prima tranche sono rimasti 5.800 euro: col Ristori ter dovrebbero arrivarne circa 200 mila


Sara Martinello


Merano. Sono quasi settecento i nuclei familiari meranesi che nel 2020 hanno usufruito dei buoni spesa messi a disposizione dall’amministrazione comunale grazie al fondo emergenziale stanziato dal governo. Ma la crisi continua a mordere: con l’approvazione del Ristori ter, altri 400 milioni di euro sono stati immessi nelle disponibilità di Regioni e Province per la distribuzione tra i Comuni italiani.

Per Merano la prima tranche, quella di marzo, è stata pari a 216 mila euro. La somma che presto sarà disponibile dovrebbe essere analoga, tenuto conto che di quanto arrivato a marzo è stato speso quasi tutto: sono avanzati 5.805,05 euro, per un totale di 670 buoni erogati. Dall’ufficio servizi sociali del Comune fanno sapere che sono 670 anche i nuclei familiari che nei mesi scorsi hanno usufruito del fondo per l’emergenza spesa. Era stato attivato dal Comune anche un conto corrente, chiamato “Food Aid”, sul quale grazie alle donazioni della popolazione sono stati raccolti 7.088,02 euro.

Il decreto Ristori ter è stato pubblicato il 23 novembre. Il 9 dicembre la commissaria Anna Bruzzese ha firmato la delibera relativa alla distribuzione dei buoni spesa, integrata di linee guida che ne definiscono i criteri. Che non sono molto diversi da quelli della scorsa primavera: in primo luogo i beneficiari sono nuclei familiari residenti a Merano, la cui composizione deve corrispondere ai residenti all’indirizzo dichiarato. Ne può beneficiare anche chi stia dimorando nel territorio comunale e che almeno fino allo scorso ottobre abbia avuto un contratto di lavoro. Condizione è aver perso o visto ridursi notevolmente le proprie entrate da novembre in poi a causa della crisi Covid e di trovarsi in condizioni di disagio economico tali da impedire l’acquisto di beni di prima necessità (alimentare, specifica il Comune). La priorità va a chi a novembre non fosse già assegnatario di altre forme di sostegno pubblico e a chi si trovi in una condizione di necessità individuata dai servizi sociali, mentre “penalizza” aver usufruito, lo scorso novembre, di prestazioni assistenziali da parte dei servizi sociali assistenziali del territorio, per esempio la Caritas.

L’importo – una tantum – va dai 150 euro per le famiglie mononucleari ai 550 per quelle composte da cinque o più membri e i buoni si potranno usare negli esercizi convenzionati, mai però per acquistare alcolici. L’ufficio sociale del Comune sta completando le procedure per rendere disponibili i buoni, che si potranno richiedere attraverso un modulo di autocertificazione. La delibera anticipa “successivi doverosi controlli”, le linee guida – redatte il 2 dicembre – avvertono che saranno fatti controlli serrati e che sono previste sanzioni severe, secondo il codice penale.

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