fine di un’epoca

Stop a torte e pasticcini: chiude i battenti la pasticceria più piccola di Merano

In oltre mezzo secolo generazioni di meranesi e frotte di turisti hanno gustato le specialità del Caffè Aida. Il titolare Reinhard Strasser si godrà la pensione: «Non ce la faccio più ad alzarmi tutti i giorni alle 3»



MERANO. Ha chiuso i battenti il caffè Aida, nei pressi del Duomo. Un locale storico per la città, conosciuto anche come “la pasticceria più piccola di Merano”. I due proprietari, Irene e Reinhard Strasser, dopo 52 anni di servizio hanno deciso di mollare e così hanno comunicato la loro decisione con un biglietto affisso all’ingresso del bar-pasticceria nel quale ringraziano le migliaia di clienti serviti in più di mezzo secolo. Intere generazioni di meranesi.

La storia

Al posto del caffè Aida, una volta c’era una latteria. Poi la svolta con l’apertura, da parte di Hermann Strasser, il padre di Reinhard, della pasticceria. Hermann era un austriaco e aveva portato in riva al Passirio la tradizione pasticcera del suo paese. Nel 1992 subentrarono il figlio e la moglie che hanno portato le novità anche in campo delle paste, dei biscotti e dei dolciumi vari che hanno avuto enorme successo tanto fra i meranesi quanto fra i turisti che puntualmente tornavano numerosi.

Il titolare alza bandiera bianca

«Abbiamo deciso di chiudere perché non ce la facciamo proprio più a sopportare un ritmo di lavoro enorme», dicono i due coniugi. Reinhard si alzava tutte le mattine alle 3 per preparare le torte. «Ne facevo anche 300 di fette al giorno e spesso alle 12 erano tutte esaurite». Nel piccolo laboratorio dove Reinhard lavorava da solo («Non ho mai voluto un assistente, la nostra è sempre stata una gestione familiare») vedevano la luce le classiche crostate di frutta e ricotta, dal classico strudel di mele (con una serie infinita di altra frutta) alle torte al cioccolato come la Sacher o quella alla mousse di cioccolato e gianduia. Molto amata la “Schwarzwald”, la “Foresta nera” di panna, cioccolato e ciliegie. A Pasqua si acquistavano le uova di cioccolato della casa, anche nella versione ripiena di cioccolatini, mentre a Natale tutta la gamma di Zelten e biscotti tradizionali. Una produzione infinita di leccornie che venivano consumate nel piccolo bar oltre che nei tavolini all’esterno del locale, a ridosso del Duomo. «Faccio fatica a rendermi conto che ora non farò più quello che ho fatto per oltre 50 anni. Ne avevo soltanto 14 quando ho iniziato con il papà. Da alcuni anni sono in pensione e non ce la faccio proprio più a sostenere i ritmi di lavoro che avevo».

La nuova gestione a marzo

Gli Strasser hanno due figli (Manuel e Alexandra) e tre nipoti. Il cambio generazionale non era possibile per garantire la prosecuzione dell’attività. Nel caffè Aida subentrerà, pare dal prossimo marzo, un nuovo gestore che non riaprirà più, però, la pasticceria “più piccola di Merano”. E.D.













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