Trave pericolante in un condominio «L’Ipes ci ascolti»

Merano. Ancora problemi tra alcuni abitanti di Sinigo e i vertici dell’Istituto per l’edilizia sociale della Provincia di Bolzano. Questa volta a lamentarsi sono gli abitanti del condominio del...



Merano. Ancora problemi tra alcuni abitanti di Sinigo e i vertici dell’Istituto per l’edilizia sociale della Provincia di Bolzano. Questa volta a lamentarsi sono gli abitanti del condominio del civico 6 di via Enrico Fermi.

Infatti, negli scorsi giorni, anche in seguito alle violente piogge e al vento che si è abbattuto sulla città, diversi abitanti della zona hanno notato una trave di legno penzolare dal balcone dell’ultimo piano, appunto, del civico numero 6. Un appartamento, spiegano gli abitanti, abbandonato da diversi mesi, nonostante la corrispondenza continui ad arrivare.

È stata Melanie Franzelin, vicepresidente del comitato di quartiere, a segnalare ai responsabili locali dell’Ipes la situazione, anche per via del fatto che sotto quel balcone al quale era appesa l’asta di legno pericolante praticamente passano ogni giorno decine e decine di persone. A quel punto, spiega la presidentessa Paola Zampieri, «l’Ipes ha mandato un suo rappresentante per controllare la situazione, ma quello che ci è stato risposto è che non si presentava uno stato di precarietà o di pericolosità nella trave distaccata dal soffitto del balcone». Quindi, nonostante il parere del tecnico Ipes, la decisione degli abitanti è stata quella di chiamare i vigili del fuoco per chiedere a loro un ulteriore parere sulla pericolosità dell’asse. «Senza alcun dubbio, i vigli del fuoco non solo hanno detto che quell’asse era da tirare giù, ma lo hanno fatto immediatamente, isolando la zona e salendo con una scala fino all’ultimo piano», spiega Zampieri.

Non è questo l’unico problema sollevato dai cittadini di Sinigo che usufruiscono di un appartamento Ipes. Infatti, sono diverse le porte divelte o danneggiate e che non si chiudono bene, con conseguente facilità per i malintenzionati di entrare negli spazi comuni. Situazioni segnalate a più riprese all’Ipes, secondo Zampieri, ma senza che alle segnalazioni siano seguite azioni pratiche. «Abbiamo provato a chiamare anche noi l’Istituto, senza ottenere una risposta, per ora». E sul mancato intervento, Zampieri è secca: «L’Ipes non interviene più e la prassi è dirci che non ci sono soldi». J.M.













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