Trentino Network, «messa alla prova» per il meranese Hölzl

Trento. C’è anche un meranese tra le persone coinvolte nell’inchiesta aperta dalla Procura di Trento nei confronti degli ex vertici di Trentino Network, partecipata della Provincia di Trento, e di...



Trento. C’è anche un meranese tra le persone coinvolte nell’inchiesta aperta dalla Procura di Trento nei confronti degli ex vertici di Trentino Network, partecipata della Provincia di Trento, e di alcune società, accusati a vario titolo di truffa, abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente relativamente a una serie di incarichi per consulenze “inutili e immotivate” (così la Procura) affidate tra il 2011 e il 2016 a soggetti esterni. La fase preliminare si è chiusa ieri con qualche patteggiamento, un’assoluzione e tre rinvii a giudizio.

Il meranese Robert Hölzl, amministratore dello studio Comclic, come il trentino Valter Giuseppe Dalsass (amministratore dell’omonimo studio) aveva già presentato istanza di messa alla prova, anche alla luce del fatto che la Procura ha derubricato alcuni dei reati dei quali Hölzl e Dalsass devono rispondere. Ieri l’avallo definitivo del gup. Hölzl era accusato di truffa, turbata libertà di scelta del contraente e falso, mentre Dalsass solo di turbata libertà di scelta del procedimento. Le loro posizioni sono state però alleggerite rispetto a questi capi d’imputazione, e questo ha spianato la strada alla misura alternativa.

Lo studio Comclic, che aveva avanzato istanza di patteggiamento, ha pagato una sanzione di 7 mila euro. Gli indagati avevano comunque versato somme propedeutiche all’accesso a riti alternativi: 20 mila euro per Alessandro Zorer e Alessandro Masera, rispettivamente ex amministratore delegato e poi presidente di Trentino Network ed ex direttore amministrativo, 10 mila per Ivan Pilati (socio di Evotrek e di Evo Consulting), 5 mila per Hölzl e 6 mila per Dalsass. Le società coinvolte avevano fatto lo stesso.













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