sanità

Nei 7 ospedali dell’Alto Adige mancano 32 primari: al loro posto “reggenti” facenti funzione

Nel 2010 erano 18, sono quasi raddoppiati. I numeri comunicati da Kompatscher a Franz Ploner (Team K). Hubert Messner avverte: «Se il responsabile di un reparto va in pensione, deve essere sostituito immediatamente»


Valeria Frangipane


BOLZANO. In tutta l’Azienda sanitaria ci sono 32 primariati ancora da coprire con regolare concorso o per chiamata diretta (nel 2010 erano 18, segno che la situazione è peggiorata).

Al loro posto 32 “reggenti” (o facenti funzione, quindi a tempo), per poltrone che restano di fatto vacanti. Troppi.

Il numero esatto è in una risposta che Arno Kompatscher offre a Franz Ploner, ex primario di Anestesia, ex direttore sanitario dell’ospedale di Vipiteno, oggi consigliere provinciale Team K.

«La mia interrogazione è di luglio - dice - la risposta del presidente di pochi giorni fa. Verosimile che nel frattempo i numeri siano aumentati ancora. In un’Azienda che conta circa 130 primari, averne 32 “reggenti” vuol dire avere il 25% dei posti provvisori. In più abbiamo altri 52 che devono rifare il concorso perché la commissione che li ha giudicati è stata dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale (a 32 primari su 52 il contratto scadrà entro il 2026: 6 quest’anno, 11 nel 2024, 8 nel 2025 e 7 nel 2028). Bastano questi numeri - continua Ploner - per capire in quale condizioni navighi l’Asl. Credo che una delle questioni cardine che dovrà risolvere il futuro assessore, sarà anche questa. Ricordo che i concorsi devono essere banditi entro un numero limitato di mesi (otto più otto). Ma Kompatscher a mia precisa domanda risponde che 19 “reggenti” sono tali da più di 12 mesi, 6 da più di 6 mesi e gli altri da meno di 6 mesi. E così non va. I reparti vanno avanti lo stesso ma il primario è colui che deve dare una linea, introdurre novità. Non puoi chiedere a un facente funzione di impegnarsi e dopo gli dici "grazie, si faccia pure da parte"».

Messner: «La sostituzione deve essere immediata»

Una questione quella dei “reggenti” che non è mai piaciuta a Hubert Messner - quando era presidente primari Anpo - e contro la quale ha intenzione di agire con decisione quando diventerà assessore, come probabile. «Ho sempre combattuto e spiegato che se un primario va in pensione deve essere sostituito immediatamente. Ricordo che quando ho lasciato la Neonatologia del San Maurizio ho fatto di tutto perché il mio successore arrivasse il prima possibile. Ritengo che l’Azienda sanitaria dovrà in futuro chiedere ai responsabili di reparto che hanno intenzione di andarsene, di saperlo con mesi di anticipo in modo da prepararsi al meglio a fronteggiare la successione».

Nel 2010 i reggenti erano 18

Il problema si è aggravato, ma all’interno dell’Asl è antico. Nel 2010, ad una interrogazione del consigliere provinciale Alessandro Urzì, sul numero di primari reggenti, l’allora assessore alla sanità Richard Theiner aveva risposto parlando di 18 specialisti. «I posti da primario vanno coperti in fretta - diceva ancora nel 2010 Giulio Donazzan, allora presidente Anpo. Questa è la posizione della nostra associazione e se ne parla spesso. Purtroppo il ritardo nell'assegnazione degli incarichi è una brutta abitudine di questa Asl. Penso solo al mio caso: il precedente primario di Pneumologia, Franco Tomazzoni, avrebbe dovuto andare in pensione nel 1997, poi il suo incarico era stato prorogato di due anni, fino al gennaio del 1999. Il mio insediamento era avvenuto nell'ottobre 2000, quasi due anni più tardi». Il ragionamento è sempre lo stesso. Il pensionamento di un primario non è un evento imprevisto. La Azienda sanitaria è nelle condizioni di avviare i bandi nei tempi giusti. E spesso per vari motivi non lo fa. I reparti così vengono affidati a reggenti e i posti finiscono per restare vacanti anche anni.













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