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Operatori sanitari sospesi: arrivano i tagli negli ospedali dell’Alto Adige

Partite altre 38 lettere sul mancato rispetto dell’obbligo vaccinale. Iniziano le riduzioni di letti e attività. La Cri esclude dal servizio i non vaccinati. La Croce Bianca: non è obbligatorio per chi non è medico o infermiere



BOLZANO. La Asl, come le case di riposo, deve fare fronte alla perdita di decine di operatori negli ospedali e nei servizi territoriali. Sospesi perché non vaccinati. Ed è solo l’inizio. Da ieri non hanno potuto entrare nella sede di lavoro i primi 115 dipendenti della Asl (123 in tutto con le case di riposo). E sempre ieri sono partite altre 38 comunicazioni di accertamento della inosservanza dell’obbligo vaccinale. Come riferisce Marco Cappello, direttore della ripartizione legale della Asl, la comunicazione comporta l’immediato divieto di svolgere attività a rischio. Analogamente ai primi 123 casi, il provvedimento comporterà da oggi il divieto per i dipendenti aziendali di entrare in reparto. Sulle 38 nuove sospensioni, 4 riguardano operatori sanitari esterni alla Asl. I 34 della azienda sanitaria sono così suddivisi: 28 a Bolzano, 3 Merano, 1 Brunico, 2 Bressanone. Dal 7 al 15 luglio sono programmati altri 139 appuntamenti vaccinali definitivi. In caso di mancata presentazione, la procedura proseguirà verso la sospensione. I sanitari attualmente non vaccinati in Alto Adige sono circa 2400 su 22 mila, di cui circa 700 dipendenti della Asl . Davanti all’ospedale San Maurizio si sono incontrati ieri alcuni infermieri sospesi, che hanno ribadito le loro ragioni: non accettano di sottoporsi a una procedura che definiscono sperimentale. L’avvocatessa Renate Holzeisen, che difende numerosi sanitari, annuncia: «Sono pronti i ricorsi davanti al giudice del lavoro contro i provvedimenti di sospensione. Non solo, presenteremo anche una serie di denunce-querele».

Le conseguenze nei reparti

Il decreto legge nazionale sull’obbligo vaccinale dei sanitari va applicato e la Asl lo sta facendo, andando incontro a conseguenze pesanti. Servizi allo stremo dopo quasi un anno e mezzo di pandemia devono affrontare la storica carenza di personale, che si aggiunge alle ferie estive e ora la sospensione dei non vaccinati. «I comprensori sanitari hanno iniziato la ricognizione della situazione, per valutare gli eventuali provvedimenti», riferisce il direttore sanitario della Asl Pierpaolo Bertoli. I primi segnali già arrivano, a partire dagli ospedali di Merano, Bolzano e Bressanone. Si prospetta una riduzione di letti in alcuni reparti e un rallentamento delle attività, comprese le sale operatorie. Massimo Ribetto (Nursing up) conferma: «Numerosi coordinatori infermieristici ci raccontano una situazione di grande tensione. Eppure si sapeva da aprile che sarebbe arrivato questo momento». Altro tema sollevato da Ribetto: «Le sospensioni arriveranno scaglionate. Una discriminazione per chi già da oggi subirà il taglio dello stipendio».

Il personale di soccorso

Cosa accade nel settore del soccorso? La Croce rossa nazionale ha inviato una nota a tutti i presidenti dei comitati locali: la politica interna della Cri prevede il divieto di utilizzo degli operatori non vaccinati nei servizi a rischio, dalle ambulanze agli hub vaccinali all’assistenza ai migranti. Non così nella Croce Bianca, riferisce il direttore Ivo Bonamico: «Il decreto legge prevede l’obbligo solo per il personale sanitario, quindi per gli iscritti agli albi professionali. Nel nostro caso questo riguarda pochissime persone, che sono tutte vaccinate». E le migliaia di operatori volontari che costituiscono la spina dorsale della Croce bianca? «Nel loro caso non è previsto un obbligo, ma cerchiamo di sensibilizzare tutti alla vaccinazione», risponde Bonamico. Nessuna esclusione dai servizi a contatto con pazienti? Così Bonamico «È un tema su cui riflettiamo». Anche la sede nazionale del Cnsas ha previsto di escludere dai turni del soccorso alpino i non vaccinati. In Alto Adige è stata prevista una deroga fino a ottobre. «In certe vallate non riusciremmo a garantire i turni», riferisce il presidente Giorgio Gajer.













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