in tribunale

Pesticidi, due contadini mettono a rischio la pace Provincia-ambientalisti

Giunta e 1370 agricoltori avevano ritirato la querela per diffamazione ma due agricoltori (fratelli) cambiano idea. E il processo va avanti



BOLZANO. Due fratelli mettono a rischio la pace sancita lo scorso novembre tra la Provincia di Bolzano e il movimento anti-pesticidi. L'assessore Arnold Schuler e 1.370 agricoltori hanno ritirato la querela per diffamazione contro l'autore del libro "Das Wunder von Mals" di Alexander Schiebel e Karl Baer in rappresentanza dell'Umweltinstitut di Monaco, ma un contadino si è rifiutato e di conseguenza anche suo fratello ha ritirato il consenso già dato.

A questo punto il processo proseguirebbe.

La querela per diffamazione contro Karl Bär si riferisce alla campagna lanciata dall'Umweltinstitut München nell'estate 2017 dal titolo “Pestizidtirol”, finalizzata a sensibilizzare l'opinione pubblica sul largo impiego di pesticidi in Alto Adige/Südtirol, e al manifesto di denuncia esposto sempre nel 2017 alla fermata della metropolitana di Monaco / MünchenKarlsplatz che riprendeva, in chiave satirica, una
campagna turistica provinciale. Sito web e manifesto avevano lo scopo di evidenziare l'elevato utilizzo dei pesticidi nella nota provincia turistica.

Bär è a processo a Bolzano da settembre 2020 per il testo
pubblicato sul sito web.

L'assessore Arnold Schuler si dice fiducioso che la vicenda si risolverà prima dell'inizio del processo. "Ovviamente mantengo la parola data", ribadisce Schuler. Casomai - fa sapere - la Provincia prenderà le distanze dagli irremovibili, che di conseguenza si faranno carico del procedimento". 

Ma la reazione dell’Umweltinsitut è dura: "Sono amareggiato nell'apprendere che probabilmente, e per l'ennesima volta, la Giunta provinciale verrà meno alla parola data vanificando la possibilità di raggiungere un accordo fra le parti - commenta Karl Bär, responsabile per le politiche agricole e commerciali dell'Umweltinstitut - Sembra che l'assessore Schuler abbia perso il controllo del processo non riuscendo a liberarsi dei fantasmi che ha evocato. Attualmente resto a processo per aver criticato pubblicamente il massiccio uso di pesticidi in Alto Adige/Südtirol. Il pesante attacco alla libertà di espressione continua. Ora, come è giusto, ci difenderemo con tutte le nostre forze, in aula e non solo".













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