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Processo Caciula, la difesa: “Omicidio colposo per la morte della zia”

Gli avvocati chiedono la derubricazione. La procura ha chiesto 14 anni per omicidio volontario



BOLZANO. Gli avvocati difensori di Daniel Caciula, a processo per l'omicidio di sua zia Nicoleta, hanno chiesto oggi (7 luglio) la derubricazione del reato in omicidio colposo. I legali Angelo Polo ed Andreas Stacul sostengono infatti che il giovane imputato non si fosse prefigurato la morte della zia.

Va ricordato che una perizia psichiatrica ha stabilito la seminfermità mentale di Daniel Caciula. Nella precedente udienza la procura di Bolzano aveva invece chiesto, per omicidio volontario, la condanna a 14 anni e 2 mesi di reclusione.

Il giovane, di 24 anni, aveva ucciso sua zia Nicoleta, rumena di 46 anni, il 17 luglio 2018, nell'appartamento della donna a Brunico, stringendole con violenza un braccio intorno al collo. Il processo è ripartito da zero dopo che la Cassazione aveva annullato un precedente patteggiamento per omicidio preterintenzionale: secondo la Cassazione c'era stata un'errata qualificazione giuridica del fatto, e di conseguenza Caciula deve ora rispondere di omicidio volontario. La sentenza è attesa per venerdì. 













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