il contratto

Provinciali, sbloccati gli aumenti. Fino a 5.500 euro in busta paga

È arrivato il via libera dalla Corte dei conti: l’accordo riguarda 32.500 dipendenti, dopo mesi di trattative la Provincia pronta a pagare 208 milioni. Verranno corrisposti con lo stipendio di novembre



BOLZANO.  Dopo mesi di trattative e annunci fatti in particolare alla vigilia delle elezioni provinciali, finalmente con lo stipendio di novembre i 32.500 dipendenti dell’intercomparto - che comprende provinciali, comunali, delle comunità comprensoriali, della sanità, delle scuole provinciali intese come formazione professionale, scuole musicali, scuole dell’infanzia - riceveranno una somma una tantum che andrà in media da un minimo di 2 mila ad un massimo di 5.500 euro lordi a seconda dell’inquadramento. Costo per la Provincia: 208 milioni di euro. La situazione si è sbloccata martedì quando è arrivato il via libera dalla Corte dei conti, che aveva chiesto alcuni chiarimenti alla Provincia sulla bozza dell’accordo raggiunto con molta fatica, ad agosto, tra i sindacati e l’Agenzia per le relazioni sindacali.

Quindi la firma da parte dei tre rappresentanti dell’Agenzia e dei sindacati (eccetto l’Ago); cui è seguita la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. L’accordo, che riguarda solo la parte economica, include il conguaglio degli scostamenti tra Ipca (indice dei prezzi al consumo) concessa nel triennio 2019-2021 (circa il 3%) e l’inflazione effettiva, sotto forma di un assegno una tantum. Sarà concesso anche un pagamento pure una tantum come anticipo per il triennio 2022-2024.
A partire da questo mese inoltre è previsto l’aumento dell’indennità integrativa speciale che, calcolato su un sesto livello, dovrebbe aggirarsi sui 60 euro lordi al mese.

«È stata una trattativa lunga e complicata - spiega Ulli Bauhofer, sindacalista della funzione pubblica della Cgil - siamo contenti che, finalmente, i 32.500 dipendenti dell’intercomparto ricevano quanto previsto dall’accordo. In questo modo si cerca di recuperare almeno in parte il potere d’acquisto degli stipendi eroso dall’inflazione schizzata alle stelle negli ultimi anni. Più d’uno in realtà, si aspettava di vedere la somma già nello stipendio di ottobre. Ci auguriamo che, pubblicato il testo sul Bollettino della Regione, non ci siano ulteriori ostacoli ».

Chiusa la parte economica; resta in piedi tutta la trattativa relativa alla parte normativa per quanto riguarda l’inquadramento dei nuovi assunti. «Raggiungere un’intesa sarà ancora più complicato - prevede Bauhofer - bisogna cercare di rendere più attrattivo il posto pubblico che oggi lo è sempre meno e questo, in prospettiva, rischia di mettere in difficoltà la pubblica amministrazione. Va fatto però senza creare due sistemi diversi tra vecchi dipendenti e nuovi assunti».













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