A Ortisei test su 962 persone Il 49% ha anticorpi per il Covid 

Gli esiti dei primi 1000 esami. Gli esami (volontari) sono stati allestiti dalla famiglia Sanoner all’hotel Adler Balance I medici confermano la validità degli accertamenti, gli esperti ribadiscono però che positività non significa immunità


Stefano Zanotti


Ortisei. La prima fase dei test rapidi per la rilevazione di anticorpi contro il coronavirus tra la popolazione di Ortisei, effettuata al centro medico dell’hotel Adler Balance a Ortisei su iniziativa della famiglia di albergatori Sanoner, si è conclusa confermando il risultato intermedio: il 49% delle persone testate è risultato positivo. Dal 14 al 27 aprile, 962 persone sono state testate, su base volontaria, con 1000 test sierologici. Il paziente più giovane ha 6 anni, il meno giovane 88 anni. I test sono stati effettuati da medici di base di Ortisei e da un’infermiera insieme a una squadra di operatori. L’interesse della popolazione è stato notevole: gli appuntamenti per i test sono stati esauriti in breve e, per ulteriori 2000 test ordinati, sono rimasti pochi posti.

Delle 962 persone testate, 471 sono risultate positive agli anticorpi contro il coronavirus (Sars-CoV-2) e, alla luce di questo risultato, i medici hanno interpellato degli specialisti, rivolgendosi al professor Peter Malfertheiner, direttore della Clinica universitaria di gastroenterologia e infettivologia a Magdeburgo per anni, ora senior professor all’università Lmu di Monaco di Baviera, al primario Franz Ploner, ex capo anestesista a Vipiteno e Bressanone, e Giuliano Piccoliori, direttore scientifico dell’Istituto di medicina generale di Bolzano.

La validazione del test. “Il test rapido Sars-Cov-2 utilizzato ad Ortisei - spiega il team al lavoro all’Adler Balance - è stato validato con il metodo standard Elisa (Enzym-linked Immunosorbent Assay). A tal fine, sono stati inviati campioni di sangue di volontari che si erano sottoposti al test a due laboratori specializzati in Austria, indipendenti l’uno dall’altro, che si avvalgono di due antigeni diversi del Sars-Cov-2. Il relativo esame ha evidenziato per i test una sensibilità (probabilità di rilevazione) del 95% e una specificità (accuratezza nella rilevazione di individui sani) del 93%”. “Il test è valido”, ha concluso Ploner e Malfertheiner ha ribadito: “Questa analisi ha portato a una rapida e importante conoscenza sulla diffusione del coronavirus nella popolazione locale. Per l’interpretazione dei risultati, verranno prese in considerazione tutte le informazioni cliniche dei pazienti testati. Tra i molti aspetti sanitari di questa indagine, è di grande importanza aver registrato il numero di coloro che erano asintomatici e che sono risultati positivi al test (circa un terzo delle persone testate). Si consiglia un’estensione di questi test sierologici specialmente nelle comunità altoatesine più colpite dal Covid-19”.

Un terzo di positivi asintomatici. Il dottor Piccoliori sottolinea la plausibilità del risultato del test: “L’esperienza che i medici di base hanno fatto in Val Gardena alla fine di febbraio e a marzo, così come l’alto tasso di mortalità nei pazienti anziani rendono il risultato del test più che credibile. Sebbene le persone sottoposte ai test non siano state scelte casualmente, anche perché non era pianificato uno studio scientifico, il numero di quasi 1.000 test su 4.800 residenti (a Ortisei, ndr) e la distribuzione delle persone sottoposte al test suggeriscono che il risultato è altamente significativo”.

La dottoressa Cordula Weber, direttrice sanitaria del centro medico Adler Balance e medico di base in Val Gardena, sottolinea che “un terzo di coloro che sono risultati positivi al test non ha avuto alcun sintomo”.

Positività e immunità. Fin dopo i primi risultati dei test a Ortisei, epidemiologi e virologi avevano invitato alla prudenza nella valutazione degli esiti, sottolineando che il fatto di avere anticorpi segnala di essere entrati in contatto col virus, il che non vuol dire essere immune. Il test “fotografa” una positività passata, ma non garantisce l’immunità futura, cioè il fatto di non potersi contagiare.

Previsto uno studio scientifico.

Simon Kostner, del team medico al lavoro all’Adler Balance, conferma: “Chi supera il virus senza accorgersene, chi si ammala leggermente o gravemente, perché l’infezione porta a insufficienza polmonare acuta saranno i temi di uno studio scientifico”. Kostner afferma che sta ricevendo lettere da Italia, Austria e Germania, da parte di istituti universitari di medicina che si offrono di collaborare nella ricerca scientifica.

La risposta della popolazione. Per la popolazione di Ortisei, l’iniziativa della famiglia Sanoner ha avuto effetto positivo: “La paura del coronavirus - affermano gli operatori all’Adler Balance - è diminuita da quando è noto quanti cittadini avrebbero superato l’epidemia senza grave coinvolgimento o in modo asintomatico. La prospettiva dell’immunità di gregge fa sperare che le condizioni di vita e di lavoro migliorino presto”.













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