IL MONUMENTO

Al centro di addestramento alpino di Selva il monumento ai carabinieri caduti della montagna

Un cippo del pregiato marmo bianco di Lasa, l’incisione fatta da un Carabiniere dell’Alto Adige, le massime Autorità Militari e civili, per ricordare i Carabinieri Caduti della Montagna.



SELVA. Questi gli elementi base di una toccante cerimonia tenutasi questa mattina presso il Centro di Addestramento Alpino dei Carabinieri di Selva Val Gardena. A fare gli onori di casa ed accogliere ospiti ed Autorità vi era il Colonnello Giuliano Polito, Comandante del Centro di Addestramento Alpino, che ha ricevuto il Comandante Interregionale “Vittorio Veneto”, il Generale di Corpo d’Armata Aldo Visone, il Comandante della Legione Carabinieri TAA, Generale Massimo Mennitti, ed il Comandante Provinciale di Bolzano, il Colonnello Stefano Paolucci. Con loro il Commissario del Governo, prefetto Vito Cusumano e il Vicario dott.ssa Francesca De Carlini, i Sindaci delle comunità e tanti amici. Un posto d’onore è stato riservato alle vedove, ai genitori ed ai parenti dei caduti ricordati nella lapide: l’Appuntato Erwin Maier, già effettivo alla squadra di soccorso alpino CC di Cortina d’Ampezzo (BL), deceduto nel 2000 sulla cima dell’Eiger (Svizzera); l’Appuntato Scelto Walter Nones, già effettivo alla squadra di soccorso alpino CC di Cortina d’Ampezzo (BL), deceduto nel 2010 sul Monte Cho Oyu (Nepal); il Maresciallo Capo Paolo Russo, già effettivo al 7° Reggimento Carabinieri “Trentino Alto Adige”, deceduto nel 2016 precipitando in un dirupo in località Forcella Sarentina (BZ).

Il Generale Visone, nel suo intervento, ha voluto onorare la memoria dei Carabinieri che hanno perso la vita operando in montagna “testimoniando il profondo attaccamento al territorio ed ai suoi valori secolari legati alle tradizioni storiche e culturali di queste popolazioni. I carabinieri sono da sempre impegnati tutto l’anno a vigilare, soccorrere, proteggere e confortare la popolazione locale e coloro i quali vengono da tutto il mondo in questi splendidi luoghi. Voglio ricordare e ringraziare i carabinieri impegnati sulle piste dei comprensori sciistici che, anche l’inverno passato, hanno contribuito a salvare vite umane e a far si che l’ordine e la sicurezza pubblica fossero garantiti”. “Questo cippo – ha aggiunto il Generale Visone - costituisce per noi carabinieri legittimo orgoglio che si riverbera in sprone e stimolo per tendere con crescente fervore al raggiungimento di sempre più significativi obiettivi istituzionali, assicurando protezione e rassicurazione sociale in ogni occasione. Sono certo che i carabinieri impegnati sulle vette più alte così come nelle valli più remote rinnoveranno l’impegno ad assolvere al meglio i delicati ed articolati compiti affidati loro, così da garantire l’armonioso svolgersi della convivenza civile in condizioni di pace, serenità e sicurezza”.

Il Generale Mennitti ha voluto ricordare l’impegno dei Carabinieri nei servizi in montagna e l’amore di questi uomini per il territorio che sono chiamati a preservare e difendere, ricordando le figure dei militari caduti. Il Colonnello Polito ha, infine, ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia ricordando il grande impegno addestrativo del Centro e dei militari che operano in montagna “uomini e donne che amano le sfide e si confrontano con grande professionalità e dedizione in un ambiente bello ma aspro e difficile, dove la sicurezza di cittadini, turisti e amanti di cime e sentieri, resta la priorità del servizio di ogni giorno”.

Il cippo è stato realizzato in marmo di Lasa, molto apprezzato a livello internazionale per le sue qualità di purezza, per il colore bianco traslucido e completa assenza di venature. La realizzazione della lastra è stata fortemente voluta dal Generale Mennitti ed è stata incisa dal Brigadiere Capo Egua Achille, in servizio alla Stazione Carabinieri di Prato allo Stelvio. Il trasporto ed il posizionamento del cippo presso il Centro di Addestramento di Selva è stato reso possibile grazie all’intervento dell’azienda Dal Col di Merano.

Una cerimonia semplice ma molto partecipata e dal grande valore morale per l’Arma dei Carabinieri.













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