L'intervista

Alfreider: «Quattro fonometri sui Passi, quest'estate vogliamo spingere tutti a lasciare l'auto in garage» 

 L’assessore alla mobilità: «Parcheggi prima delle valli, potenziamento degli autobus a Selva e Corvara. Misure per invogliare a una mobilità diversa sulle Dolomiti. In estate picchi di 10 mila mezzi»


Massimiliano Bona


SELVA/CORVARA. «Abbiamo già installato quattro fonometri sui Passi dolomitici, in modo tale da riuscire ad avere un quadro completo anche sui rumori, ma la vera sfida per il medio periodo è quella di arrivare a una gestione digitale del traffico. Per quest’estate abbiamo previsto bus aggiuntivi e un pacchetto di misure per invogliare tutti a lasciare l’auto in garage»: a parlare è l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider, che ieri ha svelato i piani della giunta provinciale per la gestione della mobilità sulle Dolomiti.

Assessore, i fonometri sono davvero già in servizio?

Sì, sono operativi e ci consentiranno di monitorare i Passi di nostra competenza. Per arrivare ad una gestione digitale del traffico dobbiamo fornire ai Ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente dati oggettivi. Anche sui flussi.

Ma di che cifre stiamo parlando?

Nei periodi di punta oscilliamo da 6 a 10 mila mezzi che per le strade di montagna sono davvero molti.

A Braies alla fine si è deciso di chiudere. Perché?

Perché c’è un’alternativa alla strada chiusa, rappresentata da shuttle e bici, ma anche per una questione di sicurezza. Anche i giudici hanno concordato sul fatto che 15 mila mezzi al giorno per quel tratto rappresentano un problema oggettivo.

Ciò vuol dire che per Sella e Gardena questo non sarà possibile?

Per il Codice della Strada la libera circolazione dei mezzi va garantita. Se poi, grazie agli esperti (che sono già al lavoro ndr), riusciremo a fornire nel medio lungo periodo numeri e dati per arrivare a soluzioni diverse ben venga. Per adesso dobbiamo lavorare su più piani.

Quali?

Per Selva e Corvara abbiamo previsto corse aggiuntive con gli autobus oltre a Citybus interni. Le linee sono state potenziate da giugno a settembre.

Chi arriverà in auto dove dovrà lasciarla?

Al massimo a Plan de Gralba dove abbiamo attrezzato un parcheggio sufficientemente grande. Da lì si potrà proseguire con i mezzi pubblici e con gli impianti.

Un’altra domanda. Ma anche la strada che porta all’Alpe di Siusi è stata chiusa. Perché?

Anche lì ci sono le alternative ma ci sono una marea di “deroghe di accesso”. Un numero che lei nemmeno può immaginare.

Quante persone hanno un permesso speciale per arrivare a Compaccio?

Trentamila, un’enormità.

Ma i parcheggi per chi vorrà fare un giro sui Passi dolomitici in futuro dove dovranno essere realizzati?

Prima di entrare nelle nostre valli. All’imbocco, in modo tale da evitare gli attuali picchi di traffico. Il turista, ripeto, dovrà abituarsi a partire dalla seconda casa o dall’hotel a piedi. Tocca a noi garantire un’offerta adeguata di mezzi e servizi in modo tale che lo faccia davvero.

In futuro avremo anche una App per verificare in tempo reale quanti mezzi circolano sui Passi e quanti parcheggi sono effettivamente disponibili?

Sì, certo. Fa tutto parte del concetto di gestione digitale del traffico. Abbiamo un team di esperti al lavoro e i sindaci delle valli interessate sono tutti d’accordo.

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