Anterselva si frega le mani per l’invasione “mondiale” 

L’evento. Migliaia le persone attese in valle da giovedì 13 febbraio  fino a domenica 23. L’unica nota stonata la “cresta” sui prezzi da parte di una piccola parte di albergatori locali: per due notti (13-15)  c’è anche chi ha fatto lievitare i prezzi da 200 a 2000 euro


Jimmy Milanese


Anterselva. Ormai ad Anterselva è tutto pronto. Nella mecca del biathlon mondiale, già animata dall’arrivo di diversi turisti e qualche addetto, si aspettano solo gli atleti e tutto il carosello che i Campionati del mondo di biathlon si porteranno dietro.

Sono migliaia le persone attese in valle che da giovedì 13 fino a domenica 23 febbraio trasformeranno uno dei comuni più particolari e suggestivi dell’Alto Adige. Infatti i 3 mila abitanti del comune sparso di Anterselva, con municipio però nella frazione di Rasun di Sotto, sono dislocati tra i 926 e i 3436 metri di quota, dislivello attraverso il quale si sviluppa il territorio comunale. Quindi lungo la valle di Anterselva, tra Anterselva di Sotto, di Mezzo e di Sopra, nella magnifica cornice delle Vedrette di Ries dove lo scrittore triestino Claudio Magris si fece ispirare per il suo racconto “Antholz” nel quale descriveva la figura dello storico locale Hubert Müller, sono attese scie di appassionati di questo particolare sport che abbina la caratteristica precisione del cecchino alla velocità del mezzofondista.

L’Arena Alto Adige.

A pochi passi dalla torbiera di Rasun, unica stazione italiana della famosa orchidea paludosa a rischio d’estinzione, per una settimana il fiore all’occhiello di questa valle sarà il catino dell’Arena Alto Adige. Una struttura dedicata alle gare di biathlon, rinnovata appena l’anno scorso e che nel 2026 ospiterà le gare dei XXV Giochi olimpici invernali.

Un ricco medagliere.

Questo è il sesto mondiale organizzato da Anterselva, dopo quelli del 1975, 1976, 1983, 1995 e 2007, ma il primo che precede le attesissime Olimpiadi che per la prima volta faranno tappa in Alto Adige, nella speranza che la quarantunesima medaglia d’oro olimpica di sempre per l’Italia ai Giochi invernali sarà magari conquistata da un atleta di casa, proprio sulla pista di Anterselva. E di medaglie la località di Rasun-Anterselva se ne intende, basta ricordare i nomi di Wilfred Pallhuber, Johann Passler, Andreas Zingerle, Hubert Leitgeb e Gottlieb Taschler (attuale vicepresidente dell’International Biathlon Union), i quali negli anni Novanta facevano incetta di medaglie nel biathlon, sia a livello nazionale sia a livello mondiale e olimpico. Stiamo parlando di un comune che per il rapporto tra medaglie conquistate e numero di abitanti detiene il record mondiale.

La storia recente.

Disciplina relativamente giovane, quella del biathlon: prima della Seconda guerra mondiale esclusiva degli atleti militari e riconosciuta dal Comitato olimpico internazionale come “disciplina indipendente” solo nel 1954. Una storia che per l’Alto Adige porta indietro le lancette agli inizi degli anni Settanta, quando l’albergatore Paul Zingerle riuscì a convincere Battista Mismetti – l’allora tecnico della nazionale italiana di biathlon e padre della disciplina – a visitare la sua Anterselva. In quegli anni la nazionale era solita allenarsi tra Courmayer, Corvara e passo Rolle, ma Mismetti si innamorò di Anterselva e da lì nacque il connubio inscindibile tra quella località e il biathlon. Nella profonda valle a pochi passi dalla val Pusteria, un bergamasco e un sudtirolese non sapevano che con le loro intuizioni avrebbero connotato per sempre il futuro di quella zona.

Il “marchio” degli atleti.

Prima gara ufficiale nel 1971, quindi, ma già nel 1975 in valle arrivano i Campionati del mondo e nel 1977 lo stesso Zingerle lancia la prima edizione della Coppa del mondo. Un successo, da subito, con un apice nell’edizione dei Mondiali del 2007, quando nella settimana di gare ad Anterselva arrivarono 120 mila spettatori con un picco di 23 mila biglietti staccati per la giornata del 10 febbraio.

E ancora oggi, il biathlon italiano parla il dialetto di Rasun Anterselva, con le star mondiali Dorothea Wierer e Dominik Windish a tenere alta la bandiera della nazionale italiana. Otto le medaglie totali tra mondiali e olimpiadi per Wierer, capace di ottenere successi in tutte le specialità del biathlon e lo scorso anno prima italiana di sempre ad aggiudicarsi la Coppa del mondo generale. Se Wierer è una delle super favorite per una medaglia mondiale, non da meno il suo compagno di nazionale Windish, anche lui ormai entrato nel novero degli atleti invernali che hanno fatto dei successi nelle loro discipline un marchio distintivo per lo sport altoatesino.

Tariffe alle stelle.

Grande attesa quindi per l’arrivo sia degli atleti sia dei turisti, con la nota stonata di alcuni albergatori della zona, per fortuna una minoranza, i quali per il periodo delle gare hanno alzato a dismisura il prezzo delle stanze. Due notti per due persone in un quattro stelle dal 13 al 15 febbraio (controllando sui principali siti di prenotazione) sfiorano addirittura i 2 mila euro, che scendono a 200 se la prenotazione è per le stesse date del mese successivo. Certo non un bel messaggio, quello di approfittare di un evento sportivo per aumentare in modo sproporzionato il proprio guadagno, che ha fatto storcere il naso alle associazioni di categoria e indignare molti turisti in rete.

La cerimonia di apertura sarà il 12 febbraio alle 20, e le gare inizieranno il giorno dopo con la staffetta mista, nella quale l’Italia spera di cogliere la sua prima medaglia. Si andrà avanti fino al 23 febbraio, con un ricco programma di intrattenimento musicale che culminerà domenica 16 con il concerto dei Boney M della mitica e indimenticabile “Daddy Cool”, con la frontwoman Liz Mitchell che riporterà le lancette esattamente al 1975, quando la leggenda del biathlon ad Anterselva nasceva.













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