Brunico, dai politici una sola proposta contro la burocrazia 

Una scheda nell’urna lasciata ai candidati alle Provinciali Valentin: «Tante parole, poche idee. Ripeteremo l’iniziativa»


di Fausto Da Deppo


BRUNICO. Al successo e alla curiosità riscossi fra il pubblico, l’opera d’arte “Mole burocratica”, collocata in municipio a Brunico, non ha abbinato i desiderati riscontri da parte dei candidati alle recenti elezioni provinciali. L’opera, realizzata da Paul Feichter e installata al primo piano del palazzo comunale un mese prima del voto del 21 ottobre, aveva infatti l’obiettivo di raccogliere proposte da parte degli aspiranti consiglieri provinciali contro il peso eccessivo che spesso carte, procedure, passaggi agli sportelli delle amministrazioni hanno nello sviluppo di pratiche varie per le comunità o per i singoli cittadini. Contro la Mole burocratica, appunto.

Ebbene, a voto archiviato, lo “scrutinio” dell’urna lasciata accanto all’installazione ha portato alla luce una sola proposta, di Elisabeth Rieder del Team Köllensberger, riguardante le microstrutture per la prima infanzia, in particolare la semplificazione dei documenti di iscrizione dei piccoli. “La inoltreremo ad Asl e Provincia”, annuncia il segretario generale di Brunico Alfred Valentin, che non nasconde sorpresa e delusione per la risposta ridotta dei candidati all’iniziativa: “Tanti, tutti parlano di burocrazia eccessiva, di incertezza del diritto e promettono provvedimenti, poi però, quando si chiedono idee e progetti, si fanno avanti in pochi. Insomma, in generale il peso della burocrazia è sentito, ma è difficile presentare proposte concrete di sburocratizzazione”.

Il Comune di Brunico e Valentin non gettano la spugna: “Abbiamo pensato di fare della Mole burocratica un’opera itinerante, mettendola a disposizione di altri enti pubblici, che possono contattarci se sono interessati”, dice il segretario generale, che pensa anche di allargare la partecipazione dai politici ai tecnici, ai dirigenti, agli impiegati impegnati ogni giorno dietro i vetri degli sportelli. “E si potrebbero coinvolgere anche i cittadini, con iniziative e suggerimenti oltre alle lamentele che si ripetono e si infittiscono”. Non mancheranno, quindi, nuove prove per l’installazione di Feichter, per essere non solo ammirata, ma anche utilizzata. Intanto, comunque, resta la scarsa risposta “alle urne”. Eppure la burocrazia non è una compagnia gradita di visite e lavoro negli uffici. “Il problema - approfondisce l’argomento Valentin - sta pure nel linguaggio con cui sono scritte certe leggi. Oggi, nei documenti ufficiali, i testi non sono sempre interpretati allo stesso modo da tutti, anche per le parole usate, talvolta inadeguate. Di fatto, nascono interpretazioni e applicazioni diverse in diversi contesti e la conseguenze non sono piacevoli sul piano pratico, perché leggi scritte male non sono più leggi uguali per tutti”.













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