IL CASO

Coronavirus, cinque stranieri denunciati per violazione della quarantena a Sesto

Si tratta di kosovari di lingua albanese. Uno di essi è stato visto dai carabinieri a spasso per il paese: accusato di epidemia colposa



SESTO. I militari della Stazione carabinieri di Sesto hanno denunciato cinque persone – tutti kosovari di lingua albanese – ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di epidemia colposa e violazione delle prescrizioni dell’autorità sanitaria.

L’indagine è stata condotta in collaborazione con l’Asdaa/Sabes di Bolzano e l’informativa alla Procura della Repubblica del Capoluogo altoatesino riguarda tre soggetti positivi al virus COVID-19 e due conviventi di due dei positivi. Si tratta di tre maschi tra i 28 e i 60 anni, tutti impiegati nel settore turistico, e due donne di 25 e 60 anni non impiegate.

L’ufficio igiene Sabes di Brunico aveva intimato a tutti l’obbligo di permanenza domiciliare per un minimo di giorni 15 a decorrere dal 30 luglio scorso.

Uno di essi è stato visto dai carabinieri di Sesto a spasso per il paese pur essendo sottoposto a obbligo di quarantena in quanto positivo al virus. Il reato a lui contestato è il più grave: epidemia colposa.

Gli altri quattro sono rientrati dal Kosovo ma – pur avendone obbligo – non hanno comunicato all’Asdaa – l’ingresso in Italia e l’arrivo a Sesto. Non solo, si sono anche presentati al lavoro, noncuranti del potenziale gravissimo pericolo a cui avrebbero sottoposto gli altri.

I controlli incrociati tra gli ingressi o rientri dall’estero, sulla base del paese di provenienza, e le liste fornite da Asdaa/Sabes continuano quotidianamente senza sosta. I carabinieri di Bolzano e provincia sin da marzo hanno collaborato con Asdaa/Sabes per individuare compiutamente soggetti da sottoporre a quarantena di cui si avevano solo anagrafiche parziali. Dopodiché i militari dell’Arma si sono attivati per verificare che i malati e non sottoposti a quarantena non andassero in giro e conseguentemente si sono impegnati – e sicuramente continueranno fino a fine epidemia – a perseguire ferreamente i trasgressori secondo le norme – amministrative o penali – violate.













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