Da Lutago all’Everest in bicicletta 

Otto mesi in sella. Dopo la laurea, il 25enne era partito da casa in marzo per raggiungere il campo base nepalese a 5300 metri di quota Aveva detto: «Visiterò Paesi a rischio, sono certo che avrò la comprensione della gente». Ha centrato l’obiettivo un mese prima del previsto


Ezio Danieli


Valle aurina. Era partito a metà dello scorso marzo dalla Valle Aurina in sella alla sua bici e ha concluso il suo viaggio in anticipo sulla tabella di marcia, raggiungendo, pedalando, il campo base dell’Everest sul versante nepalese, il punto a circa 5300 metri di quota da cui partono le spedizioni alpinistiche e turistiche lungo la via più battuta verso la cima più alta del pianeta.

David Niederkofler aveva scelto il giorno del suo 25° compleanno, il 18 marzo, per iniziare l’impresa che lo ha visto protagonista. Ed era stato questo il suo modo di festeggiare la laurea appena conseguita. Era salito in sella, aveva lasciato il suo paese, Lutago, e aveva iniziato a pedalare. In nove mesi - questo era il suo obiettivo- intendeva raggiungere l’Himalaya, il campo base dell’Everest. Un viaggio di oltre 14 mila chilometri che ha concluso felicemente l’altro giorno dopo aver attraversato Balcani e Turchia, aver aggirato a nord il mar Caspio e aver attraversato Uzbekistan e Tagikistan.

Non è il primo viaggio avventura per David, che ha pedalato già da Graz all’Alto Adige, ha partecipato a una manifestazione che lo ha portato da Monaco a Barcellona e ha guidato una vecchia macchina fino a Capo Nord. “Questa esperienza verso l’Himalaya è qualcosa di insolito e di diverso per me - aveva detto alla partenza - Passerò attraverso diversi Paesi, dormirò in tenda e l’obiettivo è passare per Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Russia, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, Cina, Pakistan, India e Nepal. Alcuni di questi Paesi sono a rischio, me ne rendo conto - aveva dichiarato a Rai Alto Adige - Ma sono certo che avrò la comprensione della gente”.

Ma perché questa impresa? “Dopo cinque anni di studio - aveva risposto David - ne ho abbastanza dalla vita frenetica della città e voglio vedere di più del mondo. È per questo che mi prendo una pausa per andare a fare una nuova sfida dove posso arrivare a conoscere altre culture e spingere i miei limiti fino agli estremi”. David Niederkofler prima di partire aveva predisposto un sito web, si chiama “Italy2Nepal”. Consultandolo si poteva verificare ogni giorno a che punto era la sua traversata, visitandolo adesso ci si può rendere conto del suo itinerario.













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