IL CASO

Debutta il cubo delle polemiche 

San Candido apre il 2019 con l’inaugurazione del tanto discusso padiglione della musica in centro


di Ezio Danieli


SAN CANDIDO. San Candido si appresta a festeggiare il suo giubileo in occasione dei 1250 anni della borgata. Il 1° gennaio del prossimo anno ormai imminente, dopo domani, il via ai festeggiamenti verrà dato con un atto simbolico e significativo, anche per le discussioni che l’hanno riguardato nei mesi scorsi, ovvero con l’ inaugurazione del nuovo padiglione della musica in centro.

Alle 17 di martedì sarà festa grande con la banda che suonerà per la prima volta nella nuova “casa”. La cerimonia, conferma la sindaco Rosmarie Burgmann, sarà molto semplice per dare il via al giubileo, l’inaugurazione ufficiale è in programma nei prossimi mesi.

La struttura per la musica sembra peraltro non suscitare più le polemiche che erano sorte. "La gente si è abituata alla struttura venuta a costare la cifra che era stata fissata", dice Burgmann. Il cubo era stato definito un “ecomostro nella piazza del paese”, a pochi metri dalla Collegiata dell’XI secolo, uno dei più insigni esempi di architettura romanica del nord Italia, davanti alla chiesa settecentesca di San Michele, perché coprirebbe, dicevano i critici, “la visuale, splendida, sul centro e sulle montagne dei Baranci, simbolo della cittadina dell’Alto Adige mèta di vacanze per moltissimi amanti della montagna”, resa celebre anche dallo sceneggiato “A un passo dal cielo”.

Ma all’inizio dell’estate, la delibera era stata approvata dal Comune, i permessi erano in regola. L’indignazione era scaturita tra i tanti ospiti più o meno illustri di San Candido e anche fra i residenti erano diffuse le contrarietà verso il cubo di nove metri di lato: “In mezzo alla piazza - si diceva - toglie la vista”. E aveva provocando proteste dei residenti e anche dei numerosi turisti che avevano “scoperto” la novità.

“Architettura nazista”, l’aveva definita senza mezzi termini il critico Vittorio Sgarbi: “Hanno costruito un mostro chiamato pavillon per la musica e già questa definizione basterebbe a chiederne la demolizione. Si tratta più semplicemente di un orrendo cubo di cemento armato, simbolo di una architettura nazista». Proteste erano arrivate anche dal presidente dell’Apt, l’albergatore Dietrich Wurmbock. I villeggianti avevano annunciato una raccolta di firme e un esposto alla Procura e alla Soprintendenza “contro uno sfregio senza precedenti, che rischia di compromettere le tante cose di qualità realizzate dal comune dell’Alta Pusteria negli ultimi anni e la sua attenzione all’ambiente e alla conservazione dell’edilizia di pregio”.

Invece del piccolo padiglione per i concerti della banda e le premiazioni delle gare della scuola sci, adesso San Candido accoglie il grande cubo. Hans Schmieder, assessore all’ambiente, lo difende: “L’architettura moderna fa discutere, capiranno. È come la piramide del Louvre. Risultato di un concorso di idee, progetto approvato dalle Belle arti”. E martedì arriva l’inaugurazione, aspettando eventuali mugugni oppure pacificanti applausi.













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